Roma, 8 nov. (askanews) – La Corte d’appello di Roma ha respinto il ricorso presentato da Gina Lollobrigida contro l’istituzione di un tutore stabilita in precedenza dallo stesso Tribunale. Anche se “lucida e autorevole sul lavoro”, nella vita privata sarebbe bisognosa di un amministratore di sostegno. Secondo il Tribunale Lollobrigida “offre a se stessa e agli altri l’illusione di avere il pieno dominio della sua vita e dei suoi affari, mentre la comprensione della realtà che la circonda risulta sommaria e i suoi giudizi attuali sono superficiali”. Quanto al suo patrimonio “ignora quale sia e le società che se ne occupano, ha fornito risposte non esaurienti, talvolta confuse, non ricordando alcun dato relativo ai ricavi, ai costi e al rendimento effettivo di dette società”.
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