Waters a Venezia: Salvini se ne è andato, ma attenti a neofascisti

Musicista al festival per "Us+Them" parla di politica e rifugiati

SET 6, 2019 -

Roma, 6 set. (askanews) – Roger Waters è arrivato a Venezia per presentare “Us+Them”, film concerto diretto con Sean Evans in cui, oltre ad offrire la sua musica, denuncia il razzismo, le ingiustizie e attacca la politica di Donald Trump. La conferenza stampa di presentazione, in cui è stato molto applaudito, è stata monopolizzata dai temi cari al musicista dei Pink Floyd, dai rifugiati, all’ambiente al pericolo neofascista. Un’occasione per parlare anche del recente cambio del governo italiano.

“Confesso che la politica italiana non è un’area di mia competenza – ha detto Waters – so che Salvini se ne è andato temporaneamente e meno male. E’ evidente che esiste una recrudescenza di neofascismo in Italia e in Europa. Noi abbiamo Johnson in Gran Bretagna, c’è Trump negli Usa. Viviamo tempi difficili: c’è un establishment che sovrasta la gente normale e la convince a sentirsi minacciata. A fronte di tutto questo c’è una chiara volontà di distruggere il nostro bellissimo pianeta e chi lo ama. Se noi non ci mettiamo insieme e resistiamo a questo neofascismo non ci sarà più niente per le nuove generazioni”. Il musicista ha poi aggiunto: “Si va verso una tendenza neofascista. In Germania con la propaganda di Goebbels ci sono voluti solo 4 anni per andare verso un regime di tirannia. Ecco perché parlo di diritti umani e mi riferisco alla la carta delle Nazioni Unite”.

Ma è l’attualità ad essere il terreno principale di riflessione in “Us+Them”, in primo piano il problema dei rifugiati. “E’ un movimento di gente affamata in terribile pericolo che giunge da zone di guerra e si imbarca a rischio della vita verso un luogo dove possa vivere meglio. – ha affermato – Noi, gli esseri umani, abbiamo un dovere nei loro confronti perché tutti veniamo dall’Africa, essendo homo sapiens: siamo tutti africani. Queste tecniche nazionalistiche hanno la volontà di distruggere il pianeta e il senso di empatia umana. Quando si sente la retorica dei colonialisti dell ‘America del Nord sulla libertà si dovrebbe pensare a chi hanno schiavizzato”.