Il Quartetto Prometeo alla Iuc con Schubert, Berg e D’Amico

Martedì 16 aprile all'Università La Sapienza

APR 11, 2019 -

Roma, 11 apr. (askanews) – Il Quartetto Prometeo, uno dei migliori gruppi di questo tipo a livello italiano e internazionale, premiato con il Leone d’argento dalla Biennale Musica di Venezia nel 2012 sarà a Roma martedì 16 aprile per un concerto alla IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti).

Il Quartetto Prometeo ha vinto la cinquantesima edizione del Prague Spring International Music Competition nel 1998, il premio Thomas Infeld dalla Internationale Sommer Akademie Prag-Wien-Budapest nel 1999 per le “straordinarie capacità interpretative” e il Premio Speciale Bärenreiter al Concorso ARD di Monaco di Baviera nel 2000. Ha suonato al Concertgebouw di Amsterdam, Musikverein di Vienna, Wigmore Hall di Londra, Aldeburgh Festival, Prague Spring Festival, Accademia di Santa Cecilia di Roma, Società del Quartetto di Milano e numerose altre delle principali istituzioni musicali italiane ed europee. Ha inciso per Ecm, Sony, Brilliant e Amadeus.

Il concerto si apre con il Quartetto op. 3 di Alban Berg, del 1911. Il compositore stesso ne ha lasciato una specie di auto-recensione in una lettera alla moglie: “Ho goduto dell’armonia e della dolcezza solenne e dell’estasi di questa musica. Non puoi fartene un’idea. I cosiddetti passaggi più tumultuosi e più arditi erano una pura armonia, in senso classico. Alla fine un applauso generale, addirittura frenetico. È stato un successo enorme”.

Facendo un salto di più di oltre cent’anni in avanti arriviamo ai nostri giorni con la prima esecuzione assoluta di Scènes d’Hérodiade di Matteo D’Amico, uno degli autori più autorevoli, raffinati e sensibili dell’attuale panorama musicale. Il pezzo di articola in tre movimenti, che “sono ricollegabili idealmente – come dice D’Amico stesso – alle tre parti del poema Hérodiade, di Stéphane Mallarmé, un testo sul quale da tempo sto lavorando”. Con quest’opera ha voluto dare “voce musicale ad una fra le più enigmatiche e complesse opere di Mallarmé, quella Hérodiade che non è mai stata portata a compimento dal poeta, che per quasi tutta la sua vita ne ha inseguito, senza riuscirci, la forma definitiva. Anche in questa veste incompiuta, quest’opera si presenta in tutta la sua pienezza e la sua forza”. D’Amico conclude così: “Camminare sul sottile crinale che separa speculazione musicale e coinvolgimento emotivo, disegno della forma e urgenza narrativa, è stata la piacevole scommessa di questa breve ma intensa avventura compositiva”.

Tutta la seconda parte del concerto è dedicata al Quartetto n. 15 in sol maggiore op. 161 D 887, l’ultimo composto da Franz Schubert, a trent’anni d’età, nel 1826, quando gli restava solo un anno da vivere. È dunque un capolavoro giovanile e allo stesso tempo una delle sue opere estreme, che unisce uno slancio febbrile e drammatico alla complessa elaborazione e all’ampia architettura: indubbiamente uno dei capolavori assoluti del romanticismo in musica.

Il concerto inizierà alle 20.30 nell’Aula Magna dell’Università “Sapienza” (ingresso da Piazzale Aldo Moro 5).