Anna Tifu, astro nascente del violino sabato alla Iuc di Roma

Salvatore Accardo l'ha definita un "talento straordinario"

NOV 7, 2018 -

Roma, 7 nov. (askanews) – “Uno dei talenti più straordinari che mi sia capitato d’incontrare”: così il grande Salvatore Accardo ha definito la violinista italo-rumena Anna Tifu, che sabato 10 novembre alle 17.30 sarà all’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” per i concerti della IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti). Suonerà musiche di Prokof’ev, Chausson, Schumann, Ravel in duo col pianista Julien Quentin.

Nata a Cagliari, Anna Tifu ha iniziato lo studio del violino all’età di sei anni sotto la guida del padre e lo ha proseguito all’Accademia Walter Stauffer di Cremona, all’Accademia Chigiana di Siena, al Curtis Institute di Philadelphia e a Parigi. Ha cominciato a suonare in pubblico a otto anni e a dodici ha debuttato alla Scala di Milano con il Concerto n. 1 di Max Bruch. Dopo essersi affermata in vari concorsi nazionali, ha vinto nel 2007 il prestigioso Concorso internazionale “George Enescu” di Bucarest, che l’ha consacrata come una delle migliori interpreti della sua generazione.

Da allora suona in Europa, Nord e Sud America e Asia con grandi orchestre e celebri direttori, tra cui Yuri Temirkanov, Mikko Franck, Gustavo Dudamel, Diego Matheuz e Juraj Valcuha. Per un concerto al Teatro Carlo Felice le è stato affidato il famoso violino Guarneri del Gesù detto “il Cannone”, appartenuto a Niccolò Paganini. Allo Stradivari Festival di Cremona si è esibita in uno spettacolo insieme a Carla Fracci. Ha collaborato con musicisti come Maxim Vengerov, Yuri Bashmet, Mario Brunello, Michael Nyman e Andrea Bocelli e con l’attore John Malkovich. È recente il suo debutto per la casa discografica Warner Classics. Suona il violino Antonio Stradivari “Marèchal Berthier” 1716 ex Napoleone della Fondazione Canale di Milano.

Il pianista francese Julien Quentin si è guadagnato la fama di musicista versatile e sensibile, dotato di grande maturità e compostezza. È richiestissimo sia come solista che come musicista da camera. I suoi tour internazionali lo hanno portato in America, Australia, Giappone, Medio Oriente ed Europa.

Il concerto allinea quattro brani molto diversi tra loro ma caratterizzati dall’essere tutti dedicati a uno dei massimi violinisti della loro epoca e di presentare quindi grandi difficoltà all’interprete: il concerto è così anche un confronto a distanza tra Anna Tifu e quattro grandi virtuosi del passato.

Il primo brano è la Sonata n. 2 in re maggiore op. 94 bis di Sergej Prokof’ev, composta su richiesta di David Oistrach, il più grande violinista russo di quegli anni, che suggerì personalmente al compositore di adattare al violino una sua precedente Sonata per flauto.

Si fa un salto indietro di mezzo secolo con Poème in mi bemolle maggiore op. 25 di Ernest Chausson, scritto a Firenze nel 1896 per un altro famoso violinista, Eugène Ysaÿe: ha un carattere introspettivo e nostalgico ed è una delle opere per violino più significative della fine dell’Ottocento.

Si torna ancora indietro di mezzo secolo con la Fantasia in do maggiore op. 131 di Robert Schumann, del 1851, dedicata a Ferdinand David: è una musica tipicamente romantica per i suoi toni appassionati e fantastici e la grande libertà inventiva, sempre alla ricerca di nuove soluzioni.

Il quarto brano è la Sonata in sol maggiore del 1927, che Maurice Ravel compose per la celebre violinista Jelly d’Aranyi, ma poi, quando ella si ritirò per motivi di salute, la destinò al sommo George Enescu: Ravel disse che considerava violino e pianoforte “strumenti sostanzialmente incompatibili” e che “invece di equilibrare i loro contrasti” aveva voluto “mettere in evidenza proprio questa loro incompatibilità”.