Romaeuropa festival, i Motus al Vascello dal 31 ottobre al 3 novembre

Presentano "Panorama"

OTT 25, 2018 -

Roma, 25 ott. (askanews) – Dal 31 ottobre al 3 novembre i Motus presentano al Teatro Vascello per il Romaeuropa Festival PANORAMA, la loro ultima produzione. Il giorno prima, il 30 ottobre, la compagnia fondata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò porterà alcuni frammenti dello spettacolo a Rai Radio 3 in diretta dalla Sala A di Via Asiago per l’inaugurazione dell’VIII edizione di “Tutto esaurito” realizzata in collaborazione con il Romaeuropa Festival. A partire dalle ore 21 spettacolo conferenza con Motus e Vico Quarto Mazzini. Per partecipare, fino ad esaurimento posti disponibili.

PANORAMA è un’indagine sull’identità fluida, nomade, migrante, sull’appartenenza dell’uomo ‘alla molteplicità’ e allo stesso tempo una ricerca sul concetto d’identità post-nazionalista. Il termine Panorama deriva dal greco e indica una tendenza alla conoscenza, al moto, all’essere in viaggio. Nato in stretta collaborazione con la Great Jones Repertory Company de La MaMa, il mitico teatro dell’East Village newyorkese fondato da Ellen Stewart e formato dalla comunità interetnica di attori migranti della compagnia, lo spettacolo parte dalle storie dei singoli membri per riflettere grandi ferite e contraddizioni della società americana e di tutti i paesi a capitalismo avanzato, e costruire una biografia collettiva in grado di riflettere sul desiderio umano di spostarsi nel mondo.

“Il termine ‘migrante’ è oggi al centro di dispute diffamatorie a opera di forze politiche xenofobe, – che tentano di ridurre l’umano desiderio di intraprendere nuove avventure esistenziali e il diritto di ognuno allo spostamento, a questioni puramente economiche e di difesa del proprio squallido orticello. – affermano i Motus – Dall’altra parte Panorama mira a superare le distinzioni fra le varie forme di ‘migrazione’: tra rifugiati politici ed economici. Il movimento deve essere possibile per tutti, sia come fuga da situazioni politiche o climatiche tragiche, sia come puro desiderio di scoprire un altrove”.

Con il supporto del drammaturgo Erik Ehn – e un elaborato dispositivo visuale sviluppato al Seoul Institute of the Arts – Motus delinea nuovi percorsi esistenziali, dove il nomadismo diventa una proprietà intrinseca dell’esistere (e dell’essere artista), mettendo a dura prova ogni tentativo di fissare irrevocabilmente persone, nazionalità, etnie, professioni in categorie gerarchiche e immutabili.