Chi era Claudio Lolli, cantautore senza compromessi

Targa Tenco nel 2017

AGO 18, 2018 -

Roma, 18 ago. (askanews) – Bologna “perde un suo cantautore e un poeta forse troppo dimenticato”. Bologna ricorda così, attraverso le parole su facebook dell’assessore comunale alla cultura Matteo Lepore, la morte, a 68 anni di Claudio Lolli, spentosi dopo una lunga malattia. Cantautore, scrittore, nato nel capoluogo flesineo nel 1950, tra i più impegnati non solo politicamente. In trenta anni di lavoro ha inciso una ventina di album, trattando temi come l’amicizia (Michel), le difficoltà (Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita), problematiche sociali e culturali (Ho visto anche degli zingari felici).

Dagli anni Ottanta aveva insegnato in una scuola superiore. Guccini, De André e i cantautori francesi i suoi riferimenti. Zingari felici, il brano di maggior successo nato dalla collaborazione con il Collettivo Autonomo Musicisti di Bologna, è una delle canzoni più note di Lolli, icona delle radio libere negli anni 70 come temi del terrorismo, del femminismo, dell’emarginazione sociale, la strage dell’Italicus, sempre al centro del suo impegno. L’amico Luca Carboni, ha tributato a Lilli nel 2009 una cover degli Zingari Felici regalando a lui e a quel brano un ultimo ritorno di celebrità in radio e sui grandi palchi. Disco che nasce con un primato: fu registrato con le canzoni unite una dopo l’altra, in un unicum che non si interrompe mai. Con l’ultimo album del marzo 2017, intitolato Il grande freddo, finanziato con un’operazione di crowdfunding lanciata via web, vince la Targa Tenco nella categoria “Miglior disco dell’anno in assoluto”.

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