Lorenzo Fragola: in “Bengala” sono l’artista che voglio essere

Del disco di inediti per la prima volta è produttore artistico

APR 26, 2018 -

Milano, 26 apr. (askanews) – È un viaggio, il frutto di un percorso di crescita, personale e artistica, il nuovo album di Lorenzo Fragola “Bengala”, che esce a due anni dall’ultimo lavoro “Zero gravity”, anticipato dal singolo “Battaglia navale”. Un progetto partito da una crisi esistenziale, da un “malessere nel guardarsi e non riconoscersi e non sapere dove andare, in cui il personaggio pubblico non si parlava più con la persona”, dopo aver raggiunto una notorietà per cui “non ero pronto”, ha raccontato l’artista. “È stato un periodo in cui credo di essermi messo tanto alla prova, di aver testato i miei limiti e ho cercato di superarli e quando non ci sono riuscito ho imparato ad accettare le mie debolezze, due anni di lavoro fisico per scrivere ma soprattutto su me stesso per capire che tipo di artista volevo essere” ha spiegato ad askanews.

Il disco, registrato ad Amsterdam, Catania, Roma, Milano e Como, è il risultato di scelte importanti di Fragola come assumere il coordinamento generale del progetto da produttore artistico ma anche scegliere gli artisti con cui ha collaborato Gazzelle, Mecna e Mace. “Sono stato la persona che si è relazionata con i produttori, ognuno dei quali lavorava sul suo brano ma non aveva idea di cosa facessero gli altri, sono stato il tramite che aveva la visione di tutto il progetto. Poi era inedita per me la scelta di farmi affiancare da più produttori e sceglierne alcuni che per la prima volta si misuravano con un album pop di questo tipo come Federico Nardelli che è stato una scommessa” ha detto.

Il titolo scelto per il disco è “Bengala”, come l’ultima canzone scritta in ordine di tempo: “All’inizio in un momento difficile il primo istinto è stato lanciare a razzo sperando che qualcuno venisse in soccorso, poi si è trasformato in un modo di segnalare la posizione, di dire che questo sono io oggi e questo il percorso che ho fatto, spero piaccia alle persone” ha spiegato il cantautore.

La crescita impone mettersi a confronto con limiti e paure. “Credo sia una paura che condivido con tanti coetanei quella di dover scegliere una direzione, che tipo di persona voler essere, anche la paura di fare delle scelte soprattutto. Nel caso di Battaglia navale avevo anche paura di proporre qualcosa di lontano da quanto fatto sino a quel momento – ha detto Fragola – per affrontare questa paura ho accettato la voglia di godermi quello che volevo fare, fare musica perchè è diventata il mio lavoro ma anche perchè poter dire qualcosa attraverso la musica ti fa stare bene”.

Guardando indietro, a quando fu catapultato nella musica mainstream, sono tante le scelte che Lorenzo Fragola rifarebbe perchè hanno comportato una crescita, compreso il Festival di Sanremo. “Tutto quello che ho fatto dal primo giorno è stato per arrivare allo scalino dopo e acquisire degli strumenti che potessero rendermi capace di trasformare quello che provavo in canzoni. Certe scelte guardandomi indietro le rifarei, altre no, ma le abbraccio tutte – ha spiegato – adesso vedo la musica con un’altra visione e consapevolezza, puntando verso un’altra direzione, prima non puntavo, facevo per la voglia di fare senza chiedermi cosa stessi facendo”.

Verso il Lorenzo esordiente l’artista di oggi prova tenerezza: “Guardando me stesso quando ho iniziato vorrei abbracciarmi, c’era quella voglia di fare in continuazione e non fermarsi senza avere gli strumenti per trasformarla in qualcosa che vada al di là della tua età e del percorso che fai. Prima non puntavo, facevo per la voglia di fare senza chiedermi cosa stessi facendo, quindi è stata una fortuna perchè mi ha dato la capacità di mettermi alla prova senza interrogarmi ma anche una debolezza perchè quando mi sono fermato la prima volta mi sono detto: ok e adesso? Con il senno di poi molte cose le rifarei, altre no”.