Laura Pausini: “La follia mi ha salvato la vita”

Il successo mi ha devastata, poi sono diventata decisionista"

GEN 23, 2018 -

Roma, 23 gen. (askanews) – “Ogni tanto recupero un frammento tv di allora e, riguardandomi, mi sembra di vedere una rincoglionita. Non avevo 14 anni, ne avevo 20. Ero naïf, troppo naïf. Mi intervistò Mentana e mi disse: “Sei zuccherosa”. Non era un complimento, ma aveva ragione”. Così Laura Pausini, in un’intervista a Vanity Fair che le dedica la copertina del numero in edicola da mercoledì 24 gennaio, racconta il suo prima e il suo dopo. “Sono una brava ragazza, ma resto un po’ pazza. Siamo un po’ matti, noi Pausini, E quella vena di follia mi ha salvato la vita”. Dandole la forza di fare di testa sua. Come oggi che decide di uscire con il nuovo disco, Fatti sentire, a marzo, che per la musica è bassa stagione. “Mi dicevano: Esci a Natale. Ma mi sono imposta”. Nel 2001 “l’impatto con il successo era stato devastante. Era tutto gigante e tutto eccessivo. In America mandai a fare in culo un grande capo delle major Usa e scoprii una parte di me che non conoscevo. La parte della ribellione. Da allora prendo tutte le decisioni, quasi sempre in modo drastico. Perché le decisioni non sono mai morbide, le decisioni non possono accontentare tutti”. Uno spirito di ribellione che le viene dalla nonna che “radunava tutti i gatti e i cani randagi del paese” “Nonna Maria sognava di andare al Dancing Pamela, in balera… Stava male ma continuava a radunare animali nel cortile, ad imprecare verso il cielo, ad andare in minigonna sulla pista, e più d’uno pensava fosse immortale. Quando arrivò il momento mi chiese la playlist per il suo funerale: Tango delle Capinere e Parlami d’amore Mariù. “La voglio a tutto volume, Laura, che la sentano tutti”. Andò proprio così e Solarolo, con le sue 3500 persone, finì per considerarci come sempre ci aveva considerato: degli eccentrici”.