Cremonini: “Possibili scenari” un rischio vincente, ora gli stadi

L'artista presenta disco "isola di consolazione" nel mondo di oggi

NOV 23, 2017 -

Milano, 22 nov. (askanews) – Il nuovo album di inediti di Cesare Cremonini “Possibili scenari” è il risultato di due anni di lavoro “incessante” per produrre un disco “speciale e importante con l’intento di alzare l’asticella”: così lo ha definito il cantante, che porterà il nuovo lavoro per la prima volta in tour negli stadi a giugno del 2018, realizzando il sogno di una vita. Anticipato dal singolo “Poetica”, il disco nasce dall’esperienza di 18 anni di attività solista e dalla volontà di mettersi in gioco: “Il sapere che avrei fatto gli stadi mi ha messo la pressione in più, mi ha dato l’energia per compiere un passo così importante. Quando è uscito il primo singolo – ha spiegato Cremonini in conferenza stampa – ho avvertito la sensazione molto forte che i ragazzi abbiano con la musica un rapporto che ha ancora a che fare con la scoperta e la curiosità. Sapevo che stavo alzando l’asticella del trampolino da cui mi sarei dovuto lanciare, il premio è la ricompensa è la fiducia del pubblico. Lanciandomi ho provato l’ebbrezza del coraggio che consiglio a chiunque faccia il mio mestiere. Questo album ha avuto la fortuna di incontrare un Cesare con la voglia di essere uomo, ed essere uomini non ha a che fare con il successo, ti regala molto di più”.

Un album frutto anche di una “congiunzione astrale” favorevole “diversa, unica e irripetibile”: “Gli anni di lavoro alle spalle, non sempre facili, mi hanno insegnato a usare le armi a disposizione e oggi mi ritrovo con le tasche piene di possibilità musicali. In questo disco c’è un Cesare orgoglioso, che ha il coraggio di affrontare il suo mestiere con la voglia di essere sincero e onesto nei confronti di quello che secondo me è la musica” ha detto Cremonini. C’è una ricerca di empatia con il pubblico nella scelta di suoni e parole, ha spiegato il cantante, ma anche “di una lentezza delle cose, del valore del tempo”, valori che “nella nostra società stanno crescendo”. L’idea “di fare un disco influente era un desiderio molto forte” ha raccontato Cremonini, che dopo aver finito il tour impegnativo due anni fa ha avuto un attacco di panico e ha preso una pausa di vacanza. Al ritorno “ho detto alla mia fidanzata entro un attimo in studio e non sono più uscito”.

Nell’album il mondo in cui viviamo e cosa accade entra in modo importante: “Mentre lavoravo Walter Mameli, il mio produttore, ha posizionato sulla mia testa due schermi molto grandi, uno con Skytg24 e c’erano riferimenti continui all’informazione. Mi ha trasmesso cosa stava accadendo, anche se in modo superficiale, e Possibili scenari riflette questa visione non del tutto rassicurante del presente e del futuro. Per questo – ha detto Cremonini – c’era bisogno di un’isola di consolazione, anche immaginifica, che portasse lontano da tutto questo. Cercare quei sapori, come i cori alla Beach Boys, non per fuggire dalla realtà o nostalgia ma per trasmettere certe sensazioni”.

Così si giustifica un testo come quello di “Kashmir Kashmir” dove si parla di un ragazzo straniero emigrato dal suo Paese e appassionato di dance: “Figlio di un mujaheddin, nato sotto il cielo del Kashmir, hai perso il paradiso ma l’Europa è così, cerca il diavolo negli occhi degli altri … Ti chiamano mujaheddin ma tu non hai nemmeno mai creduto nei santi recita il testo, che è accompagnato da un ritmo dance. “Quindici o venti anni fa non avrei usato parole come mujaheddin o le altre che uso in questa canzone. Non vuole lanciare un messaggio ma il mio lavoro è cercare le parole, queste fanno parte di un linguaggio ormai comune, del nostro parlare. Ogni parola ne contiene altre, e tante possono cascare dentro una canzone” ha spiegato Cremonini.

La crescita come artista che ha imparato anche dalle cadute, e quelle dopo l’esperienza dei Lunapop hanno lasciato diverse fratture, si riflette anche nel look, nell’eleganza in giacca e cravatta del video di “Poetica”, dove Cremonini è protagonista con la voce e al piano di un racconto in bianco e nero. “Ho perso dieci chili, questa battaglia intensa e dolorosa mi ha stimolato a dare valore a questo gesto eroico – ha scherzato – è un momento in cui finalmente dopo anni di corsa e rincorsa ho avuto un secondo di respiro e ho sentito la risposta del pubblico molto importante e fiduciosa del pubblico, ragionando sulla responsabilità di quello che sto facendo. Il video è incentrato per la prima volta su di me, e la figura è quella di un cantante, prima interpretavo sempre dei personaggi. Poetica come singolo mi ha chiesto di non essere codardo nel mio mestiere e dunque è giusto che mi prenda la responsabilità di quello che porto avanti”.

Il lavoro iniziato prosegue negli stadi a giugno: il 15 a Lignano, il 20 a Milano, il 23 a Roma e il 26 a Bologna. “È il sogno della mia vita professionale, ho iniziato perchè vedevo Freddie Mercury a Wembey, quando una mia ex mi ha chiesto se volevo fare un figlio le ho risposto ‘io voglio fare san Siro’. Per me la parola stadi significa grandi concerti, non ho intenzione di invitare il pubblico ad una mia festa o celebrazione, voglio entrarci da musicista e performer. Da oggi la mia priorità sarà capire che spettacolo regalare al pubblico. In particolare al Dall’Ara sarà un momento importante per me e per la mia famiglia, ci sarà mio padre a vedermi. Mi piacerebbe moltissimo godermela” ha detto Cesare Cremonini.