Teatro, al Brancaccino “La Voce Umana” di Jean Cocteau

Da giovedì 27 ottobre fino a domenica 30

OTT 25, 2016 -

Roma, 25 ott. (askanews) – “L’amore è pura follia, e merita una stanza al buio e una frusta come per i pazzi. Il solo motivo per cui gli innamorati non vengono puniti e curati è perché questo tipo di pazzia è talmente diffuso, che chi dovrebbe frustare è a sua volta innamorato”.

“Nulla è più drammaticamente attuale delle tragedie per amore.” dichiara Marco Carniti nelle sue note di regia – “L’amore è pazzia e l’abbandono è il vuoto. Così Cocteau rappresenta l’Amore in un testo nel quale, ancora oggi, tutti ci possiamo rispecchiare. Così come per Shakespeare, l’innamorato è un folle chiuso nella sua prigione, vittima della sua stessa follia masochistica. Ho trasportato l’amante dolorosa di Cocteau in una dimensione contemporanea incastrando il personaggio nell’ingranaggio emotivo infernale di una routine quotidiana. Una “donna sull’orlo di una crisi di nervi” che, straziata per l’abbandono dell’amante, vive in un suo spazio fermo nel tempo, invasa dai mezzi di comunicazione. Uno spazio dominato da un totem sacrificale. Una lapide meccanica a cui la protagonista si aggrappa ostinatamente nella speranza di cancellare tracce, azioni, odori, ricordi, della persona amata. La sua condizione, ad uno sguardo distaccato, non può che svelare l’involontaria comicità dei nostri comportamenti, l’assurdità dei nostri processi interiori. Condannando l’ipocrisia dei nostri rapporti sentimentali. Dal tragicomico al dramma. Dalla farsa alla tragedia. Questo esperimento teatrale ci dà l’opportunità per un dialogo contemporaneo con Cocteau sul buio esistenziale ed il vuoto interiore causati dall’amore”.

Carmen Giardina, attrice, sceneggiatrice e regista si è formata presso la scuola del Teatro Stabile di Genova. Si divide tra teatro e cinema lavorando come attrice con Giancarlo Sepe, Luca Barbareschi, Marco Risi, Cristina Comencini, Peter Greenaway, Alessandro D’Alatri, Manetti Bros, Umberto Marino, Egisto Marcucci, Luca Miniero, ed altri. Il sodalizio con Marco Carniti è di lunga data e li ha visti collaborare sul set del film di Carniti Sleeping Around e nell’omonima commedia teatrale, oltre che a Spoleto nella stagione lirica sperimentale.