Wahlberg, Redford, Panucci tra i famosi scampati a un disastro aereo

I casi più eclatanti per Jetcost, molti dovevano volare l'11-09

OTT 19, 2016 -

Roma, 19 ott. (askanews) – E’ passato poco più di un mese dal 15esimo anniversario del tragico attacco al World Trade Center di New York, ma non tutti sanno che alcuni personaggi famosi, come Mark Wahlberg, Seth McFarlane o Sam Mendes, quel giorno si salvarono perché all’ultimo momento non salirono su quegli aerei. Come loro, altre celebrities si sono salvate da un incidente in altre occasioni e il motore di ricerca di voli e hotel Jetcost ha selezionato alcuni dei casi più eclatanti. Mark Wahlberg, il famoso attore americano di film come “Transformers 4” e “Ted” aveva prenotato un posto sul volo American Airlines 11 che doveva volare da Boston a Los Angeles l’11 settembre 2001. All’ultimo minuto però cancellò la prenotazione a causa di un impegno a Toronto e noleggiò un jet privato. Su quel volo doveva esserci anche il disegnatore, sceneggiatore e produttore americano Seth McFarlane, creatore della serie animata “I Griffin”, che doveva ripartire dopo aver tenuto una lezione presso la Facoltà di Design del Rhode Island, in cui lui stesso studiò da giovane. Il caso volle che la sua agenzia di viaggi gli comunicasse l’orario sbagliato del volo e quando si presentò in aeroporto la porta d’imbarco era già chiusa.

Sam Mendes, il regista premio Oscar per “American Beauty”, che ha diretto gli ultimi due film di James Bond “Skyfall” e “Spectre”, aveva una prenotazione su uno dei voli dirottati l’11 settembre 2001, il volo dell’American Airlines 77 che partiva dall’aeroporto di Washington Dulles ed era diretto a Los Angeles. Per puro caso decise di cambiare programma e non salì su quel volo. Quando venne a sapere degli attentati, la sua prima reazione fu chiamare la donna che poi divenne sua moglie, Kate Winslet. Il regista e scrittore Bobby Farrelly, noto per film come “Tutti pazzi per Mary” o “Io, me e Irene”, aveva programmato di viaggiare martedì 11 settembre da Boston a Los Angeles per una proiezione anticipata del film a cui stava lavorando, “Amore a prima svista”; ma due giorni prima il regista Tom Sherak lo chiamò per invitarlo a un gala di beneficenza per la sclerosi multipla, spingendolo a cambiare il suo volo dall’11 settembre al 10. E Robert Redford, che si trovava a New York, anche se non aveva un biglietto per il volo 93 della United Airlines stava pensando di acquistarlo, poi, visto che l’ultimo dei suoi appuntamenti era durato meno del previsto, decise di ripartire il giorno prima.

Tra i personaggi famosi scampati ad altri incidenti c’è una squadra di calcio intera, quella della terza divisione svedese, il Dalkurd FF Borlänge, che ha evitato all’ultimo il disastro aereo della Germanwings sulle Alpi francesi cambiando il volo all’aeroporto di Barcellona, ritenendo che i tempi d’attesa tra uno scalo e l’altro fossero troppo lunghi. Ed è curiosa la storia di Maarten de Jonge, ciclista professionista olandese della squadra malese Terengganu Cycling Team, che si è salvato due volte. Nel luglio 2014, non salì a bordo del volo MH17 scegliendo un volo che costava meno, e nel marzo dello stesso anno non salì a bordo del volo MH370, poi misteriosamente scomparso, perché all’ultimo trovò un aereo migliore, diretto. Anche l’ex giocatore del Milan e Real Madrid, Christian Panucci, è tra i “miracolati”. Panucci viaggiò nel 1996 con la squadra olimpica italiana negli Stati Uniti, ma a causa di un infortunio fu costretto a ritirarsi dal team e a tornare in Italia. Grazie a un bagaglio smarrito perse il volo 800 dell’americana TWA da New York a Roma, che esplose in aria circa 12 minuti dopo il decollo; un disastro in cui morirono tutte le 230 persone a bordo.