Antartide: riaperta base Zucchelli, al via 38a spedizione italiana

Coinvolgerà 240 tra tecnici e ricercatori impegnati in 50 progetti

OTT 19, 2022 -

Roma, 19 ott. (askanews) – Con l’arrivo del primo contingente tecnico alla stazione Mario Zucchelli a Baia Terra Nova, prende il via la 38a spedizione italiana in Antartide che coinvolgerà 240 tra tecnici e ricercatori impegnati in 50 progetti, focalizzati principalmente su scienze dell’atmosfera, geologia, paleoclima, biologia, oceanografia e astronomia. Le attività di ricerca saranno condotte sia presso la base Zucchelli che in quella italo-francese di Concordia, ma anche sulla nave italiana per la ricerca oceanografica Laura Bassi e in alcune stazioni antartiche di altri Paesi. La missione è finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dall’Enea per la pianificazione logistica e dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per la programmazione scientifica. Le operazioni di apertura della stazione Zucchelli – informano Enea e Cnr – sono state condotte da un team di 20 tecnici italiani del PNRA, trasferiti dopo un volo di 50 minuti a bordo di un Basler BT-67 dalla base antartica statunitense di McMurdo. Oltre a riattivare gli impianti della base, chiusa dallo scorso febbraio, i tecnici italiani verificheranno le condizioni del ghiaccio marino dove allestire la pista di atterraggio dei successivi voli che saranno operati con il C130J della 46° Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare Italiana, che trasporterà materiali e personale tecnico e scientifico impegnato nella spedizione. Le Forze Armate partecipano alla spedizione con 23 esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri che affiancheranno sul campo i ricercatori durante tutto il corso della spedizione. Gli specialisti della Difesa, nell’ambito delle specifiche competenze della forza armata d’appartenenza, daranno supporto alle seguenti attività del PNRA: campagne esterne, attività navali e subacquee, operatività di elicotteri e aeromobili, previsioni meteorologiche e completamento della pista d’atterraggio su terra. Parteciperanno alle attività anche 4 componenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Tornerà nei mari polari anche la nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi”, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) e gestita congiuntamente da Cnr, Enea e Ogs. Quest’anno le attività a bordo si svolgeranno in un’unica rotazione della durata di due mesi, nell’ambito della quale saranno realizzate due campagne oceanografiche. La partenza dall’Italia verso il porto neozelandese di Lyttelton è prevista per il prossimo 15 novembre. Dalla Nuova Zelanda la nave partirà alla volta dell’Antartide a inizio gennaio 2023 con a bordo materiale e personale. Il rientro a Lyttelton è previsto nella prima settimana di marzo 2023. Durante le due tratte nel Mare di Ross, i 28 ricercatori che si alterneranno porteranno avanti le attività di ricerca previste nell’ambito di 8 progetti finanziati dal PNRA oltre alle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare. Con l’arrivo a inizio novembre del primo personale PNRA a Concordia – la stazione italo-francese situata sul plateau antartico a oltre 3mila metri di altezza e a 1.200 chilometri dalla costa – si concluderà l’isolamento per i 13 invernanti (winterover) che dura dallo scorso febbraio, poiché a causa delle temperature esterne che arrivano a -80°C (fino a -100°C di percezione termica), non è possibile raggiungere la base per quasi nove mesi. A partire da febbraio 2023 saranno sempre 13 i futuri winterover- 5 del PNRA, 7 dell’Istituto polare francese (IPEV) e un medico dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) – che resteranno in completo isolamento fino a novembre 2023. Con la nuova missione a Concordia saranno portati avanti 20 progetti di ricerca, tra cui “Beyond Epica Oldest Ice”, attività internazionale finanziata dall’Unione europea, il cui obiettivo è quello di ricostruire il clima del pianeta fino a 1,5 milioni di anni fa. Quest’anno nell’ambito del progetto Beyond Epica, coordinato dal Cnr a cui partecipano per l’Italia anche Enea e Università Ca’ Foscari Venezia, partirà la fase di carotaggio del ghiaccio nel campo allestito a Little Dome C, a circa 40 chilometri da Concordia, con l’obiettivo di riportare entro l’anno i primi campioni di ghiaccio in Italia.