Spazio, la missione cinese Chang’e 5 in viaggio verso la Luna

Obiettivo: riportare a terra a metĂ  dicembre campioni di rocce

NOV 24, 2020 -

Roma, 24 nov. (askanews) – La missione cinese Chang’e 5 è in viaggio verso la Luna. Il lancio del Lunga Marcia 5 con a bordo la sonda è avvenuto alle 21.33 di ieri, 23 novembre, dal centro di Wenchang sull’isola di Hainan. L’obiettivo della missione dell’agenzia spaziale cinese Cnsa è quello di arrivare sul nostro satellite e prelevare, grazie a un trapano e a un braccio robotico, campioni di rocce e di terreno superficiale da riportare sulla terra tra meno di un mese. Se la missione avrà successo la Cina sarà la terza nazione, dopo Stati Uniti ed ex Unione Sovietica, a riportare frammenti lunari sulla Terra, che potranno fornire informazioni utili sull’origine e l’evoluzione del nostro satellite naturale.

Dopo l’arrivo in orbita lunare, i componenti della sonda si separeranno: l â€orbiter rimarrĂ  in orbita attorno alla Luna, mentre il lander si poserĂ  sul suolo per svolgere la sua missione, poi azionerĂ  un piccolo razzo che porterĂ  verso l’orbiter le rocce e le polveri raccolte. A metĂ  dicembre la capsula atterrerĂ  in Mongolia, dove i quasi due chilogrammi di roccia lunare saranno recuperati per essere analizzati in laboratorio e restare a disposizione degli istituti di ricerca cinesi. I campioni – si legge su Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – saranno custoditi nella Chinese Academy of Sciences National Astronomical Observatory of China di Pechino, e non è chiaro se e come potranno uscire dalla Cina per essere analizzati nell’ambito di ricerche internazionali.

I campioni lunari sono fondamentali per le datazioni delle superfici in tutto il sistema solare. In generale si suppone che più una superficie è costellata da crateri, più è antica, perché ha avuto più tempo per subire impatti planetari. Ma questa è solo una datazione relativa, che ci indica quanto una superficie sia antica rispetto a un’altra. Utilizzando i campioni lunari, di cui possiamo studiare l’età in laboratorio e di cui conosciamo la densità dei crateri della superficie da cui sono stati prelevati, si può procedere a una datazione assoluta.

Tuttavia le missioni che in passato hanno prelevato campioni lunari, le Apollo della Nasa e le Luna sovietiche, li hanno prelevati in regioni molto antiche, di oltre tre miliardi e mezzo di età. La superficie su cui allunerà la Chang’e 5 – Mons Rümker, una piana vulcanica nell’Oceanus Procellarum – sembrerebbe invece particolarmente giovane, attorno al miliardo e duecento milioni di anni, e potrebbe quindi riempire le lacune lasciate dalle missioni precedenti.

Tutto questo, se le operazioni della sonda andranno a buon fine, viste le sfide tecnologiche che la aspettano. “Lanciamo razzi da Terra con una tecnologia relativamente matura”, ha detto Yu Dengyun, capo progettista del programma lunare cinese, al New York Times, “ma la dissipazione del calore, la deviazione dei flussi e il controllo del processo di risalita sono qualcosa che non abbiamo mai fatto prima. Queste sono le vere sfide”.

Nelle fasi di lancio e di rientro, la Cnsa riceverĂ  anche una mano europea: la stazione Esa di Kourou, nella Guyana Francese, contribuisce alla corretta esecuzione delle manovre, aiutando il controllo missione di Pechino a tracciare la posizione e lo stato di salute della sonda alcune ore dopo il lancio e nella fase di rientro a metĂ  dicembre.

Nell’ultimo decennio – ricorda Media Inaf – la Cina si è conquistata il suo posto tra le grandi potenze spaziali del mondo. Il programma della Cnsa che forse ha più contribuito in tal senso è Chang’e, l’insieme di missioni lunari che portano il nome di una antica divinità legata al nostro satellite. Nel 2013 la Chang’e 3 ha effettuato la prima manovra di soft-landing sulla Luna dai tempi delle missioni sovietiche; nel 2019 la Chang’e 4 ha portato per la prima volta un rover – tutt’ora in attività – sul lato a noi nascosto; la stessa missione ha anche effettuato un esperimento botanico sulla superficie lunare, portando a germogliare un seme di cotone.