Leonardo Drone contest, l’intervento del ministro Paola Pisano

"Un'Europa pronta per il digitale deve mirare al bene comune"

SET 23, 2020 -

Milano, 23 set. (askanews) – ‘Ringrazio Leonardo per aver avviato un progetto di Open Innovation per favorire la nascita di un ‘ecosistema’ in Italia che sia inclusivo e che coinvolga e metta insieme le capacità delle grandi imprese, degli atenei, delle piccole e medie imprese, degli spin-off e delle start-up nazionali – ha scritto il ministro – ringrazio i sei atenei (Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Sant’Anna di Pisa, Università Tor Vergata di Roma, Università Federico II Napoli) e i suoi dottorandi ai quali faccio i miei migliori auguri. Ad essere premiata sarà una squadra, ma tutte hanno portato un importante contributo alla ricerca e allo sviluppo di una società nuova’.

Così il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano intervenendo al Leonardo drone contest, la competizione promossa da Leonardo, in collaborazione con 6 atenei italiani, per promuovere lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale applicata all’ambito dei sistemi senza pilota, vinto dal Politecnico di Milano.

‘La formazione, la conoscenza e la condivisione sono alla base di tutti i cambiamenti ed evoluzioni anche nel campo della digitalizzazione – ha aggiunto – è essenziale quindi la presenza attiva delle università. L’AI (Artificial Intelligence) genererà cambiamenti sociali ed economici molto più profondi di qualsiasi altra rivoluzione tecnologica nella storia dell’umanità. La citazione è tratta dallo studio condotto dal Consorzio Interuniversitario Nazionale di Informatica (CINI) e sintetizza egregiamente il profondo e radicale potere di trasformazione della IA che proprio per questa ragione deve essere messo al servizio delle persone in ogni angolo del pianeta. Per mettere davvero l’AI (Artificial Intelligence) al servizio dei cittadini, essa deve diventare parte integrante del bagaglio educativo non solo universitario ma di ogni individuo’.

‘Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale di cui, come Ministro, ho l’onore di avvalermi è impegnato su un progetto che ha la finalità di rendere l’AI (Artificial Intelligence) comprensibile e utilizzabile anche dai non addetti ai lavori. Ma proprio in un’ottica di avvicinamento del cittadino alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie un fattore fondamentale è la fiducia nelle nuove tecnologie che, in questo caso, è strettamente legata alla privacy e all’uso dei dati. L’utilizzo di tecnologie ubique e l’impiego massivo di dati possono mettere a rischio la tutela della privacy e dei dati personali. E questo non deve accadere – ha concluso – i principi di privacy by design e by default costituiscono la guida per i soggetti coinvolti nell’attività di trattamento dati al fine di assicurare il rispetto dei dati personali attraverso la predisposizione di misure tecniche e organizzative adeguate, volte ad attuare in modo efficace i principi di protezione dei dati (by design), nonché a garantire che siano trattati, per impostazione predefinita, solo i dati personali necessari per ogni specifica finalità del trattamento (by default)’.

‘La domanda che la società deve porsi è se questi dati possano essere utilizzati a vantaggio delle persone e della società nel suo complesso. Una ‘Europa pronta per il digitale’ deve mirare al bene comune e a soluzioni sostenibili. Big data, AI (Artificial Intelligence) e l’Internet delle cose dovrebbero puntare allo stesso sviluppo sostenibile, ambientale e sociale. Di qui due progetti importanti del Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Il primo progetto sul quale stiamo lavorando con Fondazione Leonardo per l’uso dell’AI (Artificial Intelligence) nella Pubblica amministrazione, il secondo riguarda l’accordo “A Call for an AI Ethics” con la Pontificia Accademia per la Vita, Microsoft, IBM, la FAO e il Governo italiano, firmato il 28 febbraio scorso. Questo accordo è nato per sostenere un approccio etico all’AI (Artificial Intelligence) e promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un senso di responsabilità condivisa con l’obiettivo di garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana , di tutta la creatività umana. La realizzazione del pieno potenziale dell’AI (Artificial Intelligence) a beneficio di tutti i cittadini richiede una collaborazione internazionale, Canada e Francia insieme con Australia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Singapore, Slovenia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Europea hanno dato avvio a giugno, alla Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI) per sostenere e guidare lo sviluppo responsabile dell’AI (Artificial Intelligence) che si basa sui diritti umani, l’inclusione, la diversità, l’innovazione e la crescita economica’.

‘Per raggiungere questo obiettivo, l’iniziativa partirà con il colmare il divario tra teoria e pratica sull’AI (Artificial Intelligence) sostenendo come priorità la ricerca d’avanguardia e le sue applicazioni. La GPAI riunisce i principali esperti dell’industria, della società civile, dei governi e del mondo accademico al fine di collaborare su quattro tematiche : 1) la IA responsabile; 2) la governance dei dati; 3) Il futuro del lavoro; 4) l’Innovazione e la commercializzazione. Gli esperti della GPAI studieranno anche il modo in cui l’IA può essere sfruttata per rispondere meglio alla crisi mondiale indotta dalla pandemia da Covid-19. Il Leonardo Drone Contest rappresenta un importante contributo per migliorare la percezione di questa disciplina e per impostare il lavoro pratico che deve essere fatto sull’AI (Artificial Intelligence). Leonardo fa parte del gruppo di lavoro Urban Air Mobility che, grazie al protocollo d’intesa stipulato nel 2019 con ENAC, ha l’obiettivo di formare un ecosistema per la mobilità aerea innovativa, per migliorare le condizioni di vita dei cittadini. A settembre 2020 Amazon ha ottenuto il permesso per la consegna aerea ai propri clienti. L’azienda ancora non è pronta a far partire il servizio su larga scala e attualmente sono in corso diverse sperimentazioni per provare la tecnologia’.

‘La sperimentazione è fondamentale per valutare i vantaggi e le criticità di una tecnologia, il suo utilizzo nella società civile e la sua successiva regolamentazione. Insisto che il processo non deve partire mai da una regolamentazione che non ha conoscenza delle possibili ricadute di una tecnologia. Fornire questa conoscenza al regolatore è possibile solo attraverso la sperimentazione e l’utilizzo della stessa tecnologia in campi differenti. In riferimento a questo vorrei portare alla vostra attenzione l’articolo 76 del decreto legge “Semplificazione e Innovazione Digitale” approvato dal Parlamento poche settimane fa che ha l’obiettivo di consentire alle imprese, alle università, ai centri di ricerca, alle start-up che vogliano avviare la sperimentazione di un loro progetto innovativo, di farlo, per un periodo limitato di tempo, chiedendo una semplice autorizzazione in sostituzione di tutti gli ordinari regimi amministrativi e obblighi di legge. Al termine della sperimentazione, in caso di esito positivo, il governo promuoverà le modifiche normative e regolamentari per consentire a regime lo svolgimento dell’attività sperimentata. Questa misura si può applicare alla sperimentazione anche nel campo dell’intelligenza artificiale e dei droni. Il lavoro da fare è molto, l’impegno del governo c’è; essenziale sarà la collaborazione costante tra pubblico e privato al fine di impostare una strategia competitiva per il paese, che abbia però sempre una profonda attenzione all’etica e ai diritti dell’essere umano valori che oggi possono essere preservati grazie anche alla tecnologia’.

‘La tecnologia non è neutra, sta a noi definirne la natura, e a voi giovani l’importante compito di strutturare con noi la strada di un processo in veloce evoluzione e ampiezza delle applicazioni che non ha caso ha la priorità nelle agende nazionali e internazionali dei paesi G7, G20 ma anche di molti paesi in via di sviluppo. Ma abbiamo anche il compito di guardare lontano alle prossime generazioni. In questo veloce cammino verso un ancora inesplorato e imprevedibile futuro digitale ricordiamoci sempre delle generazioni che verranno e dei valori fondamentali: rispetto delle idee e della dignità umana, rispetto per le categorie svantaggiate e gli individui più deboli. La nostra visione tecnologica deve rimanere etica e questo sarà un impegno che il nostro paese e l’Europa dovrà preservare per le future generazioni’