Spazio, conto alla rovescia per la missione Mars 2020 della Nasa

Il 30 luglio il lancio del rover Perseverance verso Marte

LUG 29, 2020 -

Roma, 29 lug. (askanews) – La Nasa è pronta a lanciare Mars 2020, la sua nuova missione che ha come destinazione il pianeta rosso, la prima dell’agenzia spaziale statunitense espressamente dedicata all’astrobiologia. Dopo una serie di rinvii, a causa di problemi tecnici e dell’emergenza legata al Covid-19, il gran giorno è arrivato: il lancio del vettore Atlas V con a bordo il rover Perseverance è programmato per domani 30 luglio, alle 13.50 ora italiana, da Cape Canaveral in Florida.

L’arrivo su Marte è previsto per il 18 febbraio 2021 con atterraggio nel grande cratere Jezero, un tempo alveo di un fiume, che il rover esplorerà per almeno un anno marziano (circa 687 giorni terrestri), alla ricerca di possibili tracce di vita presente o passata sulla superficie marziana, raccogliendo e sigillando campioni di terreno che poi, con una successiva missione, verranno recuperati e portati sulla Terra per essere analizzati.

Perseverance, oltre a una serie di strumenti scientifici, tra cui anche due microfoni per registrare i “suoni” di Marte, porterà con sé il piccolo elicottero Ingenuity, dimostratore tecnologico destinato a esplorare per primo la possibilità di volare nell’atmosfera marziana e che in futuro potrebbe cambiare il modo di fare scienza planetaria. La missione offrirà anche la possibilità di testare alcuni materiali innovativi che la Nasa sta mettendo a punto per le tute spaziali dei prossimi astronauti che andranno prima sulla Luna e poi su Marte. Campioni di questi materiali, già testati in laboratorio, saranno portati sul pianeta rosso per analizzare le loro reazioni all’ambiente.

La rotta verso Marte al momento è piuttosto affollata. Il 20 luglio è partita Hope, la prima missione marziana degli Emirati Arabi Uniti che studierà il clima del pianeta, e tre giorni dopo la Cina ha lanciato la sonda Tianwen-1 (che significa “Ricerca della verità celeste”) che studierà l’atmosfera di Marte, la struttura interna e di superficie del pianeta, cercando di appurare in particolare la presenza di tracce d’acqua o di qualsiasi forma di vita.

Forme di vita che, al momento, non sono state rilevate sulla superficie marziana ma che, secondo uno studio condotto da Dimitra Atri, della New York Univeristy Abu Dhabi, e appena pubblicato su Scientific Reports, potrebbero invece trovarsi sotto la superficie, grazie alle condizioni del sottosuolo e ai raggi cosmici che penetrano nel terreno. Il sottosuolo marziano – riporta Global Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana – è meno duro della superficie e al suo interno ci sono tracce di ghiaccio e piccoli depositi di acqua salata. L’astrofisico ipotizza che i raggi cosmici, penetrando diversi metri sotto la superficie, potrebbero fornire l’energia necessaria per supportare un’attività organica e quindi la vita.

La ricerca, analizzando modelli e dati delle passate missioni spaziali e utilizzando studi sugli ecosistemi nelle profonde caverne della Terra, propone dei meccanismi attraverso i quali la vita sarebbe sopravvissuta alle dure condizioni moderne e potrebbe essere rilevata grazie a ExoMars 2022 (inizialmente prevista per quest’anno) missione dell’Agenzia spaziale europea e di Roscosmos, con un contribuito di primo piano dell’Italia. Il rover Rosalind Franklin, che verrà lanciato nell’ambito della missione, sarà infatti dotato di un trapano che potrà scavare nel sottosuolo marziano fino a due metri di profondità, per investigarne la composizione e raccogliere campioni.