Spazio, Esa: Sentinel-6 pronto a monitorare il livello dei mari

Superati test finali. Il satellite sarà lanciato il 10 novembre

LUG 27, 2020 -

Roma, 27 lug. (askanews) – Superati con successo i rigorosi test finali, il satellite Copernicus Sentinel-6 Michael Freilich può essere ora preparato per la spedizione negli Stati Uniti da dove verrà lanciato a bordo di un Falcon-9 di Space X, con un volo in programma il 10 novembre.

Rinominato in onore di Michael H. Freilich, – informa l’Agenzia spaziale europea – che ha condotto il lavoro della NASA nel campo delle Scienze della Terra, Copernicus Sentinel-6 Michael Freilich assumerà l’importante ruolo di monitorare i cambiamenti del livello del mare estendendo il record di misurazione a lungo termine del livello medio globale del mare dallo spazio.

Con milioni di persone che vivono nelle comunità costiere in tutto il mondo, l’innalzamento dei mari è in cima alla lista delle principali preoccupazioni legate al cambiamento climatico. Monitorare l’altezza della superficie del mare è fondamentale per comprendere i cambiamenti in atto e permettere agli organi decisionali di avere gli elementi per implementare le politiche appropriate per aiutare a frenare il cambiamento climatico, e per le autorità di agire per proteggere le comunità vulnerabili.

Negli ultimi tre decenni le missioni franco-statunitensi Topex-Poseidon e Jason sono servite come missioni di riferimento e, in combinazione con i precedenti satelliti ERS e Envisat dell’ESA, e con gli attuali Cryosat e Copernicus Sentinel-3, hanno dimostrato come il livello del mare sia aumentato di circa 3.2 mm in media all’anno. Ancora più preoccupante, il tasso di aumento sta accelerando negli ultimi anni. Attualmente aumenta di 4.8 mm l’anno.

È ora il momento per la missione Copernicus Sentinel-6 di raccogliere il testimone e di estendere questo insieme di dati che è considerato ‘lo standard di riferimento’ per gli studi climatici. Pierrik Vuilleumier, responsabile di progetto di Copernicus Sentinel-6 dell’ESA, afferma: “Questa revisione è un’importante pietra miliare e il piano adesso è di avere il satellite imballato entro la fine del mese per la spedizione dal centro IAGB vicino Monaco, in Germania, al sito di lancio di Vandenberg in California, negli Stati Uniti”. “Abbiamo in programma di fare la spedizione a Vandenberg il 23 settembre, a seguito di altre revisioni legate all’accertarsi che il sito di lancio sia pronto e alle operazioni spaziali”.

La missione, che comprende due satelliti lanciati in sequenza, – sottolinea ESA – è un chiaro esempio di cooperazione internazionale: è stata sviluppata congiuntamente da ESA, NASA, EUMETSAT e NOAA, con il sostengo del CNES – Centro Nazionale di Studi Spaziali (Centre National d’Etudes Spatiales).

Ciascun satellite ha a bordo un altimetro radar, che funziona misurando il tempo impiegato dagli impulsi radar per viaggiare verso la superficie della Terra e ritorno. Combinate con i precisi dati della posizione del satellite, le misurazioni altimetriche forniscono l’altezza della superficie del mare. Il pacchetto di strumenti dei satelliti comprende anche un radiometro a microonde avanzato che tiene conto della quantità di vapore acqueo nell’atmosfera, che influenza la velocità degli impulsi radar dell’altimetro.