Ricerca, allarme università Ue per taglio budget Horizon Europe

LERU: inadeguati 89,4 mld proposti da Presidente Consiglio europeo

LUG 17, 2020 -

Roma, 17 lug. (askanews) – Maggiori investimenti in ricerca, innovazione e formazione e un budget europeo di lungo periodo realmente ambizioso. Lo chiede, con una dichiarazione congiunta, la LERU-League of European Research Universities, insieme ad altre 14 associazioni che raccolgono oltre 800 università europee, allarmate dai possibili tagli al budget di Horizon Europe, il programma di ricerca europeo per il 2021-2027, e al programma di formazione Erasmus+.

La posizione della LERU arriva in vista dello Special Summit dei capi di Stato e di governo europei a Bruxelles. Al centro del vertice il Quadro Finanziario Pluriennale 2012-2027 e il NextGenerationEU Recovery Fund. L’attuale proposta da parte del Presidente del Consiglio Europeo, – informa la Statale di Milano, partner di LERU – tuttavia, vede un budget ridotto per i due programmi europei cardine: il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon Europe, ed il Programma per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport Erasmus+.

La proposta per Horizon Europe di 89,4 miliardi (75,9 dal normale budget EU e 13,5 miliardi dal Recovery Fund) è molto distante dai 120 miliardi che il Parlamento Europeo e la comunità accademica ritenevano necessaria anche prima di Covid-19, con un taglio di oltre il 3% (comparato con la proposta della Commissione di 94 mld di euro) per strumenti importanti come le Marie Sklodowska-Curie actions e lo European Research Council.

Per quanto riguarda Erasmus+ – affermano LERU e le 14 associazioni “i piani iniziali di raddoppiare (Commissione Europea) o triplicare (Parlamento Europeo) i fondi per il programma non sono rispettati con una proposta abbassata a 24.6 miliardi, chiaramente insufficiente per sostenere i nuovi e ambiziosi obiettivi di policy per il programma, incluso il supporto all’attività formativa e alla mobilità fisica e virtuale per tutti”.

Nell’esprimere “delusione e preoccupazione”, la LERU sollecita quindi con forza le istituzioni europee e gli Stati membri a finanziare adeguatamente ricerca, innovazione e formazione e ad assicurare che la scienza venga supportata in tutte le aree, incoraggiando la collaborazione interdisciplinare e favorendo maggiori sinergie tra programmi così come sforzi coordinati tra enti finanziatori a livello europeo, nazionale e regionale.

“Oggi più che mai – sottolinea la LERU nella dichiarazione congiunta – la crisi globale legata a Covid-19 ha dimostrato il vero valore della ricerca, dell’innovazione e della formazione. Un investimento in queste aree è assolutamente necessario per affrontare le future sfide globali e migliorare la vita quotidiana dei cittadini europei”.

“Investire in ricerca non è solo importante per garantire progresso e futuro ai cittadini europei – commenta il rettore Elio Franzini – ma ha anche ritorni importanti dal punto di vista economico”. “Solo a titolo di esempio – aggiunge Maria Pia Abbracchio, Prorettore a Strategie e Politiche della ricerca – in uno studio commissionato da LERU è emerso, come nel 2016, ogni euro investito per ricerca e formazione nelle 23 università di LERU abbia generato in Europa un valore aggiunto lordo di quasi 7 euro, e come ogni posizione lavorativa creata all’interno di queste università abbia generato a sua volta quasi 6 nuovi lavori a vantaggio dell’economia europea”. “Ci auguriamo quindi che le Istituzioni e i decisori politici supportino con determinazione l’adeguata copertura finanziaria di Horizon Europe”, conclude il Rettore Franzini.