Spazio, Sardinia Deep Space Antenna si prepara per prossime sfide

Online il secondo video del ciclo dell'Asi "Spazio senza confini"

MAG 18, 2020 -

Roma, 18 mag. (askanews) – A nord di Cagliari, nel comune di San Basilio, sorge Sardinia Deep Space Antenna (SDSA), unità scientifica dell’Agenzia spaziale italiana che condivide una parte delle dotazioni e delle infrastrutture con il Sardinia Radio Telescope (SRT), operato dall’Inaf che lo ha realizzato con la collaborazione di Asi, Regione Sardegna e Miur, dedicato alla radioastronomia. SDSA offre servizi di navigazione e comunicazione ai velivoli spaziali, con la sua enorme antenna pronta a captare i deboli segnali inviati da missioni a milioni di chilometri da noi.

A SDSA è dedicata la seconda video pillola di “Spazio senza confini” il ciclo di divulgazione scientifica lanciato dall’Agenzia spaziale italiana per avvicinare il pubblico, soprattutto i giovani, al mondo dello spazio, dal punto di vista sia scientifico che tecnologico. I video, visibili su asitv, sono realizzati da tecnici e ricercatori dell’Asi e affrontano diversi temi legati allo spazio con appuntamenti bisettimanali, il lunedì e il giovedì.

Il video di oggi offre un viaggio alla scoperta di SDSA, al ruolo che l’antenna ha nelle comunicazioni con i velivoli impegnati in missioni spaziali, alla gran parte delle quali collabora l’Asi, e all’importanza di riuscire a captare i segnali inviati da distanze quasi inimmaginabili. Segnali debolissimi che l’enorme antenna di San Basilio riesce a captare. Il segnale – si spiega nel video – è instradato a un ricevitore a bassissimo rumore raffreddato criogenicamente a meno 266 gradi Celsius, portato a una frequenza inferiore e quindi inviato ai sistemi che lo decodificano e ne estraggono le informazioni.

Se non potessero comunicare con la Terra le missioni spaziali avrebbero ben poco valore. Per questo Nasa ed Esa hanno stazioni organizzate in reti per gestire le proprie missioni. Il Deep Space Network della Nasa ha tre stazioni: in California, Spagna e Australia collocate in modo da assicurare la copertura globale della terra così che uno spacecraft sia sempre contattabile. La rete ESTRACK dell’Esa ha analogamente tre stazioni in Spagna, Argentina e Australia. SDSA opera con i network di Nasa e Esa, oltre a fornire supporto a missioni Asi, e sarà parte attiva nella prossima missione lunare prevista nel 2024, pensata per rimanere sulla superficie lunare, e nelle numerose missioni con destinazione Marte.

Il debutto del SDSA – si ricorda nel video – è avvenuto con un “bacio italiano” : il bacio virtuale tra l’antenna di Cassini, costruita dall’Italia, e il Sardinia Deep Space Antenna durante il gran finale della missione Cassini, prima del tuffo finale nell’atmosfera di Saturno il 15 settembre 2017, segnale che viaggiava a oltre 1 miliardo e 450 milioni di chilometri dalla Terra. Il 26 novembre 2018 poi SDSA ha seguito in diretta l’ammartaggio di InSight sulla superficie di Marte: 7 minuti da brivido tra l’entrata nella atmosfera marziana e il touchdown.

E per SDSA non è che l’inizio. In futuro dalla radiofrequenza si passerà a comunicazioni ottiche, si andrà verso un internet interplanetaria in grado di operare tra diverse zone del sistema solare e in prospettiva anche oltre. E SDSA si sta già preparando.