Fase 2, concorso Esa: 130 progetti per tecnologie contro Covid-19

L'Agenzia Spaziale Italiana incrementa il contributo a 10 milioni

MAG 8, 2020 -

Milano, 8 mag. (askanews) – Si è chiusa con 130 proposte – tra cui 98 che prevedono un operatore economico italiano – la fase iniziale del bando “Space in response to COVID-19 outbreak” per sperimentazioni di tecnologie spaziali per il contenimento, monitoraggio e contrasto della pandemia di Covid-19.

Il bando è promosso dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) proposto dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in accordo con il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo spazio Riccardo Fraccaro, ed è destinato a due ambiti di applicazione: salute ed educazione a distanza mediante l’uso di tecnologie spaziali per il contrasto alla pandemia.

Destinato a tutti gli operatori economici dei paesi membri dell’ESA e partecipanti al programma ARTES BASS (Business Application Satellite Solution) prevedeva obbligatoriamente fasi dimostrative dispiegate in Italia e richiedeva il co-finanziamento da parte degli operatori economici proponenti (max 50% per la grande industria, max 80% per PMI e Università e Centri di Ricerca).

Il bando, pubblicato lo scorso 30 marzo, ha ricevuto 85 proposte per la parte salute e 13 per la sezione educazione a distanza. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha risposto con l’incremento di 7,5 milioni di euro del finanziamento del bando che passa da 2,5 milioni di euro a 10 milioni di euro (di cui 8,2 M€ complessivi per il tema salute e 1,8 M€ complessivi per l’educazione a distanza) per finanziare un maggior numero di proposte italiane anche in considerazione dell’alto livello qualitativo dei progetti riscontrato da ESA. L’incremento è stato richiesto a valere sui fondi già sottoscritti al Consiglio Ministeriale ESA di novembre 2019, senza aumentare quindi gli obblighi finanziari dell’Italia verso l’ESA grazie alla scelta fatta a Siviglia di sostenere significativamente le attività applicative del programma ARTES.

“La tecnologia spaziale – ha spiegato il ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano – è un importante motore di sviluppo economico e innovazione in diversi settori dall’agroalimentare, alla medicina, dall’ambiente alle telecomunicazioni: nuove forme di connettività, nuovi tessuti, dalle infrastrutture all’ottimizzazione dei segnali GPS, fino a innovazioni in campo molecolare. Un settore in crescita nel quale il nostro Paese, grazie alle collaborazioni con ASI e ESA, continua ad investire e credere”.

“La strategia del Governo alla ministeriale ESA di Siviglia – ha aggiunto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo spazio, Riccardo Fraccaro – ha avuto il successo sperato, perché grazie all’investimento sul programma ARTES è stato possibile incrementare il finanziamento del bando senza ulteriori obblighi finanziari per l’Italia. In questo modo è stato possibile stanziare ben 10 milioni di euro a favore delle aziende del settore spaziale e aerospaziale che offrono soluzioni innovative per affrontare l’emergenza Coronavirus. Le tecnologie satellitari possono contribuire in maniera determinante ad affrontare questa fase e la nostra priorità è quella di mettere le attività spaziali al servizio dei cittadini. La grande adesione al bando da parte del mondo produttivo italiano legato allo spazio dimostra che è necessario continuare a valorizzare questo comparto che è in grado di creare valore aggiunto sul piano economico e dare risposte concrete alle sfide che il Paese ha di fronte”.

“Grande soddisfazione per l’esito di questa prima fase del bando e per la straordinaria risposta da parte delle imprese spaziali e sanitarie nazionali che hanno presentato dei progetti innovativi non solo per la gestione dell’emergenza ma anche per applicazioni e servizi sostenibili che possono successivamente entrare a fare parte della vita di tutti i giorni dei cittadini – è stato invece il commento del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia – grazie al tempestivo incremento del finanziamento che abbiamo fatto si è potuto, inoltre, contribuire a fornire un aiuto concreto soprattutto a tante piccole e medie imprese in questo momento di difficoltà”.

“Siamo molto lieti di sostenere l’industria europea e dimostrare i benefici che lo spazio può offrire per rispondere all’attuale emergenza – ha cooncluso il direttore delle Telecomunicazioni e Applicazioni Integrate dell’ESA, Magali Vaissiere – i progetti selezionati, che saranno avviati a giugno, mostreranno il valore che le applicazioni basate sullo spazio porta agli operatori sanitari e alla formazione scolastica, così come ai cittadini europei. L’importanza dell’iniziativa corrente è testimoniata dal coinvolgimento dei rinomati ospedali e delle istituzioni sanitarie italiani nelle attività pilota”.

Le proposte coprono una pluralità di discipline utili (con la presenza di importanti operatori impegnati direttamente nel campo sanitario e non) in particolare per il tema salute: Assistenza sociale; Supporto alle attività dei medici; Monitoraggio e sicurezza; Telemedicina; Epidemiologia e pianificazione delle risorse.

Tra le proposte da realizzare per il settore sanitario si colgono i seguenti progetti: uso di minirobot a guida autonoma per la consegna “contactless” di merci nelle città basate sul posizionamento accurato di Galileo (farmacie, campioni sanitari, beni urgenti); uso di furgoni equipaggiati con il top della tecnologia di comunicazione e localizzazione satellitare che permettono il veloce dispiegamento di mini-laboratori sul territorio per interventi ad-hoc in situ e capacità di dialogare con gli ospedali e i centri competenti da remoto; utilizzo di dati satellitari (immagini ottiche, multispettrali come quelli forniti dal satellite italiano PRISMA) combinati con sensori a terra per identificare le correlazioni tra ambiente, micro-clima, inquinamento e diffusione del virus; servizi di telemedicina per pazienti e operatori sanitari che sfruttano teleassistenza e sensori indossabili e applicativi software intelligenti; utilizzo di realtà aumentata per facilitare gli operatori sanitari nel gestire le operazioni dentro le strutture ospedaliere e all’esterno con dati e informazioni che si aggiungono alla normale visione.

Per il tema istruzione a distanza tra le proposte sono presenti anche: attività di e-learning che prevedono l’uso di laboratori a bordo della Stazione Spaziale Internazionale creando l’opportunità di sperimentare da casa direttamente nello spazio; servizi di telecomunicazione ibrida terrestre-satellitare per sopperire al digital divide delle aree nazionali non coperte dal 4G per la scuola a distanza per tutti.