Earth Day, Esa: così i satelliti tastano il polso del pianeta

In 30 anni da programmi di Osservazione della Terra dati preziosi

APR 22, 2020 -

Roma, 22 apr. (askanews) – Oggi ricorre il 50° anniversario della Giornata della Terra, un appuntamento globale che ci ricorda una volta di più la necessità di agire sui cambiamenti climatici per salvaguardare il nostro pianeta. Per i satelliti che osservano la Terra fornendo dati fondamentali per affrontare questo problema – sottolinea l’Agenzia spaziale europea – ogni giorno è la Giornata della Terra.

Celebrata per la prima volta nel 1970, la Giornata della Terra ha scatenato un’ondata internazionale di azioni. Nel 2016 le Nazioni Unite scelsero proprio questo giorno – il 22 aprile – in quanto giorno in cui l’Accordo di Parigi, primo accordo universale giuridicamente vincolante sul clima a livello mondiale, fu siglato. Riconosciuto come Giornata Internazionale della Madre Terra dalle Nazioni Unite, oggi riflette un giorno dedicato a comprendere lo stato di salute del nostro pianeta, per proteggerlo per le future generazioni che verranno.

L’evidenza scientifica del cambiamento climatico globale è inconfutabile. Le organizzazioni internazionali, come il Gruppo Intergovernativo di esperti sul Cambiamento Climatico, hanno messo in guardia sulle conseguenze di un riscaldamento globale, che influenza le risorse di acqua dolce, la produzione alimentare globale, il livello del mare e provoca una aumento di eventi climatici estremi.

Per affrontare i cambiamenti climatici, scienziati e governi hanno bisogno di dati affidabili al fine di comprendere come il nostro pianeta sta cambiando. Per più di 30 anni, i satelliti di osservazione della Terra – sottolinea l’ESA – hanno raccolto dati preziosi per rispondere alle sfide del nostro mondo. I satelliti forniscono prove inequivocabili dei cambiamenti in atto sulla Terra e forniscono un quadro generale, raccogliendo serie di dati sul lungo termine, per comprenderne gli effetti. L’ESA ed i suoi partner hanno di recente tracciato il rapido scioglimento dei ghiacci in Groenlandia e in Antartide, scoperto insoliti buchi dell’ozono, mappato incendi boschivi dallo spazio e monitorato l’inquinamento atmosferico.

Con quattro missioni Sentinel del programma ambientale europeo EU Copernicus, e quattro missioni Earth Explorer in orbita, i satelliti coprono una vasta gamma di settori, come la copertura dello spessore del ghiaccio, la deforestazione, l’umidità del suolo, il livello del mare e la temperatura della supercificie dell’oceano, come anche altre variabili climatiche essenziali.

Le osservazioni forniscono una copertura globale, passando sopra la stessa regione regolarmente e fornendo una buona comprensione dello stato di salute e del comportamento del nostro pianeta e di come sia influenzato dai cambiamenti climatici. Attraverso l’Iniziativa ESA sul Cambiamento Climatico – CCI, Climate Change Initiative -, insiemi di dati sul lungo termine relativi ai fattori chiave del cambiamento climatico vengono sistematicamente generati, e conservati.

Il Direttore ESA dei Programmi di Osservazione della Terra, Joseph Aschbacher, commenta: “L’osservazione della Terra ha cambiato il modo in cui comprendiamo il profondo impatto che abbiamo sull’ambiente. Grazie a queste sofisticate missioni, abbiamo un’abbondanza di dati che ci consentono di prendere il polso del nostro pianeta”. “L’ESA è pronta a consegnare i fatti concreti necessari per affrontare e concentrarsi su importanti questioni ambientali. Per noi è importante prenderci del tempo oggi – Giornata della Terra – per apprezzare la bellezza del nostro pianeta e saperne di più sull’impatto che abbiamo sul nostro clima che cambia”.