Eso, così megacostellazioni satellitari impattano sull’astronomia

Saranno oltre 26mila. Renderli scuri potrebbe mitigare effetti

MAR 5, 2020 -

Roma, 5 mar. (askanews) – Gli astronomi si sono recentemente posti il problema dell’impatto delle megacostellazioni satellitari sulla ricerca scientifica. Per comprendere meglio l’effetto che queste costellazioni potrebbero avere sulle osservazioni astronomiche, l’ESO ha commissionato uno studio scientifico del loro impatto, concentrandosi sulle osservazioni con i telescopi dell’ESO nel visibile e nell’infrarosso, ma senza trascurare altri osservatori.

Lo studio, che considera un totale di 18 costellazioni satellitari rappresentative in fase di sviluppo da parte di SpaceX, Amazon, OneWeb e altri, per un totale di oltre 26 mila satelliti (ma potrebbero anche essere di più) è stato ora accettato per la pubblicazione dalla rivista Astronomy & Astrophysics.

Lo studio – informa l’ESO – trova che i grandi telescopi come il VLT (Very Large Telescope) e il prossimo ELT (Extremely Large Telescope) dell’ESO saranno “moderatamente influenzati” dalle costellazioni in fase di sviluppo. L’effetto è più pronunciato per le esposizioni lunghe (di circa 1000 s), che potrebbero essere rovinate fino al 3% durante il crepuscolo, il tempo di luce appena prima del sorgere o appena dopo il tramonto del sole. Le esposizioni più brevi sarebbero meno colpite: meno dello 0,5% delle osservazioni di questo tipo potrebbero essere interessate. Anche le osservazioni condotte durante la notte sarebbero meno colpite, poiché i satelliti sarebbero nell’ombra della Terra e quindi non illuminati.

A seconda del caso scientifico, l’impatto potrebbe essere ridotto apportando modifiche ai programmi operativi dei telescopi dell’ESO, sebbene questi cambiamenti abbiano un costo. Ad esempio, calcolare la posizione dei satelliti per evitare di osservare dove uno di questi passerà; chiudere l’otturatore del telescopio nel momento preciso in cui un satellite attraversa il campo di vista; limitare le osservazioni ad aree di cielo nell’ombra della Terra, dove i satelliti non sono illuminati dal Sole. Metodi che, tuttavia, – avverte l’Eso – non sono adatti a tutti i casi scientifici. Dalla parte delle industrie, un passo efficace per mitigare l’impatto sarebbe quello di rendere scuri i satelliti.

(segue)