Saccoccia (Asi): orgogliosi di essere a bordo di Solar Orbiter

D'Amico (Inaf): missione importante, notevole contributo Italia

FEB 10, 2020 -

Roma, 10 feb. (askanews) – “Grazie a Solar Orbiter il Sole avrà ‘un vicino’ che lo studierà approfonditamente utilizzando degli strumenti italiani. È un altro corpo celeste dell’intero Sistema Solare che sarà osservato o studiato da qualcosa che abbiamo pensato, progettato o realizzato nel nostro Paese. Siamo molto orgogliosi di questo”. Così il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia commentando il lancio della missione dell’Esa Solar Orbiter, partita da Cape Canaveral questa mattina.

“Il lancio della sonda europea Solar Orbiter che fa parte del programma scientifico Cosmic Vision dell’ESA, ci aiuterà a comprendere meglio come il Sole possa condizionare i cambiamenti climatici del nostro pianeta e se un giorno riusciremo a porvi rimedio lo dovremo anche al lavoro dei nostri tecnici o scienziati. Solar Orbiter – prosegue Saccoccia – è un lavoro corale, che nasce da una cooperazione internazionale non solo Europea. Il suo lancio è un nuovo passo verso il consolidamento di una leadership italiana a livello globale in un settore strategico come quello dello sviluppo scientifico e tecnologico”.

Solar Orbiter si avvicinerà come nessuno ha mai fatto prima alla nostra stella, rivelandoci segreti e informazioni che ci faranno capire il suo comportamento anche in relazione ai cambiamenti climatici che stanno avvenendo sul nostro pianeta. Questi studi saranno possibili grazie anche al contributo dell’Italia. Fanno parte dei dieci strumenti della missione il coronografo Metis realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e con il CNR, diverse università italiane e istituti di ricerca sparsi in tutto il mondo, la DPU (Data Processing Unit) di SWA (Solar Wind Analyser) e il software di STIX (Spectrometer/Telescope for Imaging X-rays) rilevatore di raggi X.

“Solar Orbiter è una missione molto importante e molto attesa, con un notevole contributo italiano che vede il coordinamento scientifico in capo all’INAF”, aggiunge Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. “Le accurate informazioni che raccoglierà sulla nostra stella rappresentano un tassello di rilievo nell’ambito delle attività per lo studio e il monitoraggio dello space weather, il tempo meteorologico dello spazio, che stiamo potenziando e mettendo a sistema”.