Astrofisica, nuova luce sui misteri dell’atmosfera solare

Il ruolo delle spicole che sgorgano come geyser verso la corona

NOV 19, 2019 -

Roma, 19 nov. (askanews) – Perché la parte più esterna del Sole, l’atmosfera solare, è più calda rispetto alla sua superficie? E come viene trasferita l’energia verso l’esterno? Uno studio del New Jersey Institute of Technology, condotto grazie ai dati dell’Osservatorio solare Big Bear e al Solar Dynamics Observatory della Nasa, – riferisce Global Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana – potrebbe rispondere agli interrogativi relativi a questi meccanismi fisici finora ignoti.

Come sappiamo, alcuni componenti dell’atmosfera solare esterna subiscono un riscaldamento preferenziale, ovvero vengono riscaldati a temperature diverse. Secondo gli scienziati, questo fenomeno potrebbe dipendere dalle spicole solari, getti di plasma presenti su tutta la superficie della nostra stella, che sgorgano come geyser verso la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, la corona.

Lo studio suggerisce che le spicole potrebbero generarsi a causa della riconnessione magnetica, ovvero quando regioni di campo magnetico con polarità opposte si scontrano tra loro; in tali scontri l’energia magnetica viene convertita in energia cinetica e calore, provocando l’espulsione di questi getti di plasma verso l’esterno.

L’esplosione di una spicola solare si manifesta quando essa raggiunge una temperatura attorno a un milione di gradi centigradi. Considerando che la superficie del Sole si aggira attorno ai 5000°C, tale esplosione raggiunge temperature decisamente superiori. Ed è proprio questo fenomeno – prosegue Global Science – che sembra spiegare il motivo per cui l’atmosfera esterna del Sole sia più calda della superficie.

Lo studio, pubblicato su “Science”, ha realizzato inoltre le prime immagini ad alta risoluzione dei campi magnetici e dei flussi di plasma originati sotto la superficie del Sole, tracciando l’evoluzione delle macchie solari e del flusso magnetico attraverso la cromosfera.