Il Csv: cuore tecnologico dell’Aeronautica Militare

Askanews nel reparto AM di provenienza del colonnello Parmitano

OTT 2, 2019 -

Pratica di Mare, 02 ott. (askanews) – La missione del colonnello Luca Parmitano, astronauta Esa e pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare, si chiama “Beyond”, “oltre” e “andare oltre”, spingersi al di là dei limiti è anche la vocazione del Reparto sperimentale volo di Pratica di Mare (Roma), che askanews ha visitato in occasione del conferimento del ruolo di comandante dell’Iss all’astronauta italiano, proveniente proprio da questo reperto.

Al suo interno di recente è stato istituito anche il Gruppo Ingegneria per l’Aero-Spazio (Gias); il responsabile è il maggiore Fabio Monaci.

“Il Gruppo Ingegneria per l’Aero-Spazio (Gias) – ha spiegato – si occupa di supportare la forza armata e, più in generale, la Difesa nelle materie attinenti all’Aerospazio, sia in termini di espansione delle competenze nella fascia di quote che sono al di là di quelle tipicamente aeronautiche, quindi oltre i 100 Km, sia in termini di sfruttamento delle capacità che in qualche maniera dipendono da questo ambiente”.

Parliamo di missioni spaziali suborbitali che partono direttamente dal territorio nazionale, lancio di nanosatelliti da jet militari, monitoraggio e neutralizzazione di satelliti non più operativi che potrebbero ricadere sulla Terra costituendo un potenziale pericolo per la popolazione; sembra fantascienza ma è realtà ed è il lavoro quotidiano di queste donne e uomini qui a Pratica di Mare.

E non finisce qui. Il Centro sperimentale volo è, infatti, il cuore tecnologico dell’Aeronautica militare; uno dei principali hub europei di ricerca e sperimentazione. Dal 1999, oltre al Reparto Sperimentale Volo, integra anche il Reparto Tecnologie Materiali Aeronautici e Spaziali e, soprattutto, il Reparto di Medicina Aeronautica e Spaziale, in grado di simulare ambienti e circostanze estreme per esempio con la sedia rotatoria o la camera ipobarica per l’addestramento all’ipossia, il basso livello di ossigeno nell’organismo. Qui abbiamo incontrato il capitano medico Alessandro Scagliusi.

“L’astronauta proveniente dai reparti della Sperimentale ha sicuramente il valore aggiunto un pilota che nella sua carriera ha vissuto un periodo intenso di sperimentazione e test, quindi è un pilota che è stato portato al limite ed è sicuramente pronto a reagire a qualsiasi cosa, specialmente in un mondo abbastanza ‘demanding’ dal punto di vista psico-fisico come quello dello Spazio”.

Attività quotidiane nel campo della ricerca scientifica, medica e delle tecnologie aerospaziali che da 70 anni proiettano il nostro Paese in un’elite d’eccellenza in questo settore, come ha ricordato il comandante del Reparto Sperimentale Volo, colonnello Luciano Ippoliti.

“Quest’anno è molto importante per il reparto che celebra il suo 70esimo anno dalla costituzione, nel 1949 – ha concluso il colonnello Ippoliti – nello stemma del reparto ci sono 3 stelle che rappresentano i record ancora imbattuti oggi di carattere storico, ma rappresentano anche l’attualità con i 3 astronauti italiani che sono stati parte del personale del reparto sperimentale volo”.

Se il motto dell’Aeronautica recita “Virtute siderum tenus”, “con valore fino alle stelle”, ora sembra davvero giunto il tempo di guardare “oltre”, verso la Luna, Marte e chissà… molto più il là, dove nessuno è mai stato prima.