Rocce e niente polvere sulla superficie dell’asteroide Ryugu

Nuove immagini scattate dal lander Mascot della sonda Hayabusa2

AGO 26, 2019 -

Roma, 26 ago. (askanews) – Nuove immagini di Ryugu scattate dal lander Mascot, trasportato da Hayabusa2 e arrivato sulla superficie dell’asteroide lo scorso ottobre, forniscono dati interessanti su origine e composizione delle sue rocce.

La sonda spaziale giapponese Hayabusa2 è stata progettata per raccogliere rocce dall’asteroide Ryugu (un oggetto near-Earth potenzialmente pericoloso per il nostro pianeta) e riportarle sulla Terra. Lo studio di questi campioni permetterà agli scienziati di migliorare notevolmente la comprensione sulla formazione del Sistema solare. Inoltre, per studiare la superficie dell’asteroide, Hayabusa2 ha trasportato un lander chiamato Mascot (Mobile Asteroid Surface Scout), realizzato dall’agenzia spaziale tedesca Dlr in collaborazione con quella francese Cnes, arrivato sulla superficie di Ryugu il 3 ottobre 2018.

Le immagini scattate dal lander Mascot sulla superficie dell’asteroide – si legge su Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – hanno fornito interessanti indizi sulla composizione e l’origine delle sue rocce, che si sono rivelate simili alle condriti carbonacee: meteoriti primitive piuttosto complesse che contengono composti organici. I risultati che Ralf Jaumann (Dlr) e colleghi hanno pubblicato su “Science” presentano le evidenze che collegano l’asteroide a questa particolare classe di meteoriti, e supportano le teorie che sostengono che Ryugu si sia formato in seguito a un evento catastrofico.

Mentre il lander si avvicinava alla superficie, la sua macchina fotografica ha scattato immagini che hanno consentito a Jaumann di ricostruire la traiettoria di Mascot, che è sceso lentamente ed è rimbalzato sulla superficie prima di assestarsi.

Ulteriori immagini riprese dalla superficie mostrano che l’asteroide è coperto di rocce e massi appartenenti a due diverse categorie: alcuni scuri e ruvidi, altri luminosi e lisci. Entrambi i tipi di roccia sono distribuiti quasi uniformemente sulla superficie, a supporto della teoria secondo la quale Ryugu si sia formato dalle macerie prodotte da un impatto avvenuto sul corpo genitore, che si sono successivamente riaggregate. Molte rocce presentano piccole inclusioni colorate simili a quelle trovate in condriti carbonacee, indicando che potrebbero contenere il minerale olivina.

Inaspettatamente, le immagini non hanno mostrato particelle fini o polvere sulla superficie, che in realtà ci si aspetterebbe si accumulassero nello spazio. Gli autori ritengono che debba esistere un meccanismo fisico non identificato che rimuove efficacemente la polvere dalla superficie dell’asteroide.