A 50 anni dal lancio dell’Apollo 11 la Luna gioca a nascondino

Nella notte del 16 luglio l'eclissi parziale del nostro satellite

LUG 15, 2019 -

Roma, 15 lug. (askanews) – Il 16 luglio 1969 parte la missione Apollo 11. Obiettivo: portare l’uomo sulla Luna a toccare per la prima volta la superficie del nostro satellite. Missione riuscita con l’allunaggio avvenuto il 20 luglio di 50 anni fa, una data storica che ha segnato davvero “un enorme balzo per l’umanità” come disse Neil Armstrong toccando per primo il suolo lunare.

Mentre il mondo celebra una data indimenticabile, la Luna si prepara a offrirci lo spettacolo di un’eclissi parziale proprio nella notte del 16 luglio, visibile in Italia – nuvole permettendo – dove inizierà con la Luna ancora bassa all’orizzonte orientale. L’eclissi sarà visibile a occhio nudo, ma naturalmente con un binocolo o un telescopio sarà possibile seguire il fenomeno più in dettaglio.

La Luna piena sorgerà già nel cono di penombra della Terra, dunque la sua luce sarà già un po’ smorzata, e inizierà a entrare nel cono d’ombra alle 22 circa. Il massimo dell’eclissi si avrà alle 23.30, tenendo presente che trattandosi di un’eclissi parziale non tutta la faccia visibile della Luna sarà oscurata. Quindi gradualmente l’ombra scomparirà dal disco lunare, fase che si completerà intorno all’una del mattino del 17 luglio. Alle 2.20 l’uscita dal cono di penombra segnerà la fine dell’eclissi.

Durante l’eclissi la Luna assumerà una colorazione rossastra, anche se non completamente visto che si tratta di un’eclissi parziale (per la prossima eclissi totale di Luna bisognerà attendere il 31 dicembre 2028), effetto dovuto all’atmosfera della Terra che devia i raggi solari a causa della rifrazione.

“Dato che la lunghezza d’onda della luce rossa viene diffusa in modo meno efficace rispetto alla lunghezza d’onda blu, – scrive Giuseppe Petricca nella guida all’eclissi del 16 luglio di Astronomia Pratica (@AstroPratica-facebook.com/AstroPratica) – la superficie della Luna piano piano va ad assumere una colorazione dai toni rossastro/marroncini, in riferimento a quanto in profondità il satellite si addentra nel cono d’ombra. Se non ci fosse questo fenomeno, ovvero la debole diffusione della luce del Sole causata dall’atmosfera terrestre, la Luna sarebbe immersa in una ombra molto più buia rispetto a quella che possiamo osservare praticamente”.