Milano, rinasce dopo 30 anni la rivista “Civiltà delle macchine”

Da collaborazione tra Fondazione Leonardo e Museo della Scienza

GIU 5, 2019 -

Milano, 5 giu. (askanews) – Rinasce dopo trent’anni “Civiltà delle macchine”, progetto editoriale che nel 1953, con Leonardo Sinisgalli, ingegnere, poeta, matematico e primo direttore della rivista, appassionò tanti lettori nel periodo della ricostruzione e dello sviluppo economico dell’Italia. La rinascita è frutto della collaborazione tra la Fondazione Leonardo, costituita da qualche mese, e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. Il nome della pubblicazione, che è trimestrale, grazie al contributo di filosofi, scienziati e artisti, ha l’obiettivo di far dialogare scienza e umanesimo nella fase del pieno sviluppo tecnologico.

“Con ‘Civiltà delle Macchine’ ci rivolgiamo alle generazioni più giovani che nel mondo digitale vivono e vivranno. Potranno sfogliare liberamente la rivista collegandosi al sito della Fondazione e potranno interloquire con il direttore, dandoci idee, suggestioni, proposte. Per loro stiamo anche lanciando un concorso di idee per temi legati all’intelligenza artificiale, nei campi della medicina, finanza, giustizia e difesa; stiamo organizzando, in collaborazione con le università, alcune conversazioni sul futuro incontrando grandi protagonisti del mondo d’oggi. Aiutare l’uomo a servirsi della tecnica; aiutare la tecnica a servire l’uomo. Questi i nostri obiettivi, che abbiamo chiamato umanesimo digitale” ha commentato il presidente della Fondazione Leonardo, Luciano Violante.

Anche per Peppino Caldarola, direttore della nuova rivista, ci troviamo davanti a una grande scommessa culturale: “Civiltà delle Macchine’ nel 1953 era un giornale controcorrente e anche oggi ha l’ambizione di esserlo. Controcorrente perché fa dialogare ciò che è diverso, perché ama la parola ragionata e non quella urlata, cerca un nuovo umanesimo nelle lettere e nella scienza. Non avrà limiti nell’esplorare i prodotti del pensiero, dei sogni, delle invenzioni. La cultura è l’unica nostra tesi e dà gioia”. La presentazione del primo numero, con la proiezione di alcuni filmati evocativi della ricostruzione industriale e civile del nostro Paese, opera dal regista Maurizio Sciarra, è stata chiusa da Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo Spa che per primo, insieme al presidente Giovanni De Gennaro, ha creduto in questo nuovo progetto.

“In un mondo profondamente cambiato e che affronta la ‘rivoluzione digitale’, le motivazioni per la rinascita di Civiltà delle Macchine sono le stesse di 66 anni fa: riflettere sul rapporto tra scienza, tecnologia e uomo e creare un luogo di incontro interdisciplinare e aperto alla contaminazione tra mondi in apparenza distanti, ma in realtà profondamente interconnessi. Sono convinto che questa seconda vita della rivista potrà essere utile per tutti noi, favorendo così la nascita di un ‘umanesimo digitale’, in cui il saper fare sia importante almeno quanto il saper pensare, per crescere umanamente e professionalmente e per arricchire le comunità in cui viviamo” ha aggiunto Profumo.