Spazio,Italia-Cina: prosegue cooperazione su satellite cinese CSES

Protocollo d'intesa ASI-CNSA prevede maggiore contributo italiano

MAR 26, 2019 -

Roma, 26 mar. (askanews) – Si consolida la collaborazione tra Italia e Cina sui satelliti cinesi della serie CSES. Il 23 marzo a Roma, presso la sede di rappresentanza di Villa Madama e alla presenza del Presidente del Consiglio Conte e del Presidente cinese Xi Jinping, il commissario straordinario dell’Agenzia spaziale italiana Piero Benvenuti e il vice amministratore della China National Space Agency (CNSA) si sono scambiati i testi del Protocollo d’Intesa sulla cooperazione relativa al secondo satellite cinese della serie China Seismo-Electromagnetic Satellite (CSES-02).

Prima dello scambio, nel suo discorso, – si legge sul sito dell’Agenzia spaziale italiana – il Presidente Xi aveva menzionato la collaborazione tra i due Paesi nel settore spaziale a testimonianza dell’importanza che la Cina vi attribuisce.

A poco più di un anno dal lancio del primo satellite della serie, il CSES-01, avvenuto il 2 febbraio 2018 e salutato da uno scambio di lettere di congratulazioni tra i Presidenti Mattarella e Xi, il nuovo Protocollo permetterà alle comunità scientifiche dei due Paesi di continuare a lavorare insieme per la realizzazione di un secondo satellite, che sarà posto sulla stessa orbita di CSES-01 ma con uno sfasamento di 180° rispetto al primo satellite, in modo da ottimizzare i tempi di rivisita dei luoghi esplorati e massimizzare le osservazioni.

Le misure dei due satelliti CSES permetteranno di studiare fenomeni di tipo elettromagnetico, ionosferico, magnetosferico, di precipitazione di particelle energetiche e ricercare possibili correlazioni spazio temporali tra le variazioni di questi parametri fisici e l’avvento di terremoti di grande intensità. La collaborazione italiana per CSES-01, denominata Limadou, nome cinese del gesuita italiano Matteo Ricci molto apprezzato in Cina, il quale visitò “il Paese di mezzo” tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, ha realizzato un rivelatore di particelle ad alta energia, HEPD.

Lo strumento è stato sviluppato dall’INFN con la collaborazione di numerosi atenei italiani, tra cui l’Università di Roma Tor Vergata, Trento, Bologna, Telematica Internazionale UniNettuno e l’INAF/IAPS. HEPD, insieme agli 8 strumenti cinesi a bordo del satellite, sta registrando dati di ottima qualità, come dimostrano i risultati preliminari che evidenziano una elevata sensibilità alle variazioni ambientali ed un ottimo accordo con altre misure concomitanti.

Il Protocollo su CSES-02 – sottolinea Asi – prevede un contributo italiano maggiore. Oltre a un nuovo rivelatore di particelle di alta energia, HEPD-02, la comunità scientifica italiana, sempre guidata dall’INFN con la collaborazione di INAF/IAPS, realizzerà il rivelatore di campo elettrico. La responsabile ASI, Simona Zoffoli, si dichiara soddisfatta: “La cooperazione sul primo satellite è stata più che proficua e questo secondo protocollo ci permette di consolidarla. Potremo aumentare il numero delle osservazioni e quindi migliorare i modelli che studiano i processi fisici associati agli eventi sismici”. “Le prestazioni ancora più avanzate del nuovo satellite e dei rivelatori a bordo”, dichiara Piergiorgio Picozza dell’INFN, responsabile scientifico italiano del programma CSES, “insieme ad un lungo periodo di operatività in contemporanea con CSES-01, permetteranno un notevole progresso nella comprensione dei legami fra fenomeni terrestri e fenomeni ionosferici”.