Benvenuti (Asi): grandi aspettative per rover Rosalind Franklin

Il commissario Asi sul nome della scienziata Uk al veicolo Esa

FEB 8, 2019 -

Milano, 8 feb. (askanews) – “Abbiamo appreso con soddisfazione che il rover di ExoMars 2020 avrà il nome di Rosalind Franklin, la grande scienziata che per prima ha scoperto la doppia elica del Dna. Il rover sarà montato sulla missione ExoMars 2020, che verrà lanciata nel 2020. È una missione che ha molto di Italia a bordo: avrà un trapano che potrà perforare la superficie marziana fino a due metri di profondità e analizzare il materiale che da lì verrà estratto. Ecco il motivo per il quale è stato dato questo nome: perché cercheremo tracce di eventuale evoluzione biologica nella superficie di Marte. Stiamo quindi aspettando con grande ansia e aspettativa il successo di questa missione, veramente targata Italia.”

È il commento di Piero Benvenuti, Commissario straordinario dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) alla notizia dell’attribuzione del nome della famosa scienziata britannica al rover della missione Esa “Exomars2020” che andrà a studiare il sottosuolo di Marte alla ricerca di potenziali tracce di vita, presente o futura.

Il “Rosalind Franklin”, che partirà a bordo di ExoMars 2 nel 2020, effettuerà analisi geologiche e biochimiche del suolo marziano utilizzando una trivella costruito in Italia, in grado di perforare la superficie del pianeta rosso fino a 2 metri di profondità. Obiettivo del rover europeo, le cui operazioni saranno guidate dal centro di controllo Rocc di Torino, indagare la presenza di eventuali condizioni favorevoli alla vita.

La presenza di acqua liquida su Marte è nota da tempo agli scienziati, e la conferma definitiva è arrivata nell’estate del 2018 con le osservazioni del radar italiano Marsis a bordo della sonda MarsExpress, che ha scoperto un lago salmastro sotterraneo nei meandri del pianeta rosso. Una ragione in più per credere che l’abitabilità marziana, assata o presente, vada cercata nel sottosuolo marziano.

La trivella made in Italy, progettata e realizzata da Leonardo-Finmeccanica, preleverà campioni di suolo marziano per analizzarne la composizione, proprio a caccia dei “mattoni” della vita. Per questo, dedicare la missione alla pioniera del Dna è parso agli esperti dell’agenzia europea particolarmente azzeccato. “Questo nome – ha affermato il direttore generale dell’Esa Jan Woerner – ci ricorda che la tendenza all’esplorazione è insita nei geni dell’uomo.”