Spazio,aumenta budget Esa 2019. Contributo Italia scende di 50 mln

Da 470 (2018) a 420 mln. 3° contributore, dopo Francia e Germania

GEN 21, 2019 -

Roma, 21 gen. (askanews) – Aumenta di 12 milioni il budget dell’Agenzia spaziale europea per il 2019 che passa dai 5,6 miliardi di euro del 2018 a 5,72 miliardi di euro. Primo Paese contributore dell’Esa si conferma la Francia con 1174,4 milioni (in deciso aumento rispetto ai 961,2 mln di euro dello scorso anno), seguita dalla Germania con 927,1 mln di euro (7 mln in più rispetto al 2018). L’Italia si conferma terzo Paese per contributo che però è diminuito rispetto al 2018, passando da 470 mln a 420 mln di euro.

Quanto alla distribuzione delle risorse tra le varie voci, i programmi di Osservazione della Terra si aggiudicano il 24,3% dei fondi, al secondo posto il trasporto spaziale con il 22,5%, al terzo la navigazione satellitare con il 13,1% e al quarto i programmi scientifici con il 9,2%. È quanto si evince dal budget 2019, pubblicato sul sito dell’Esa, di cui ha parlato qualche giorno fa a Parigi il direttore generale dell’Agenzia Jan Woerner durante la conferenza stampa di inizio anno nella quale ha presentato la sua visione per il 2019 in vista della Ministeriale in programma il prossimo novembre in Spagna.

Tra i temi più caldi in agenda, – segnala Global Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana – lo sviluppo di Ariane 6 e Vega C, che rappresentano il futuro per l’autonomia europea per l’accesso allo spazio. A breve, il 25 gennaio, Arianespace, azienda costruttrice di Ariane 6, condurrà il test di qualificazione del motore P120C sviluppato in Italia da Avio. Il motore è lo stesso che verrà installato a bordo del Vega C che verrà sottoposto a una revisione a fine febbraio e, se tutto andrà per il meglio, verrà decisa una data ufficiale per il suo volo inaugurale. Ariane 6, subirà lo stesso procedimento di controllo a metà anno e subito dopo, verrà annunciata la data del primo volo.

Questa transizione arriva in un momento molto delicato per il settore dei lanciatori europei. Arianespace, per lungo tempo leader del settore, ha dovuto affrontare la concorrenza di realtà come SpaceX, che si sta facendo strada nel mercato del lancio dei satelliti geostazionari, causando un calo degli ordini sul versante europeo. “L’obiettivo è far fare ad Ariane 6 quattordici lanci con il primo modello – commenta Daniel Neuenschwander, direttore del trasporto spaziale Esa – per questo motivo la produzione deve iniziare in tempi rapidi”. Sette dei quattordici lanci saranno di tipo commerciale e Arianespace ha già firmato il primo contratto nel settembre 2018 con Eutelsat per il lancio di cinque satelliti entro il 2027.

Neuenschwander ha dichiarato che richiederà ulteriori finanziamenti per supportare la transizione verso Ariane 6 e Vega C dagli stati membri dell’Esa. L’importo è oggetto di negoziazione con i partner europei che fanno parte del progetto. Tra le richieste che verranno fatte ai partner, c’è quella sui finanziamenti per la preparazione di elementi tecnologici che verranno usati per la produzione di sistemi di propulsione più avanzati in modo da poter decidere, entro la prossima Ministeriale nel 2022, se Ariane 6 o Vega C potranno essere utilizzati con versioni più aggiornate.

Un’altra sfida che l’Esa dovrà affrontare nel corso dell’anno, – prosegue Global Science – riguarda le conseguenze della Brexit. Woerner ha dichiarato di stare esaminando la questione nel dettaglio, soprattutto per quanto riguarda le decisioni da prendere sulle aziende appaltatrici. Il numero uno dell’Esa, redigerà anche un accordo di partenariato in grado di definire con più chiarezza le relazioni che intercorrono tra Esa e Unione Europea, che ha aumentato la partecipazione agli affari spaziali con il programma Galileo. Durante la conferenza si è parlato anche del volo umano: l’Esa farà volare l’astronauta Luca Parmitano quest’estate e ha intenzione di fare in modo che tutti gli astronauti selezionati nel 2009 possano effettuare due missioni ciascuno sulla Stazione Spaziale Internazionale.