Segnali radio dallo Spazio profondo: non sono gli alieni

Il parere dell'astronoma dell'Inaf, Marta Burgay

GEN 10, 2019 -

Cagliari, 10 gen. (askanews) – Nel film “Contact” di Robert Zemeckis del 1997 un misterioso segnale radio proveniente dallo Spazio profondo annunciava all’umanità che non era sola nell’universo.

A gennaio del 2019, gli astrofisici Ingrid Stairs, dell’università della Columbia Britannica e Shriharsh Tendulkar, dell’università di Montréal hanno scritto sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature” di aver intercettato 13 misteriosi Fast radio bursts cioé “lampi radio veloci” partiti da un punto situato a 1,5 miliardi di anni luce di distanza dalle antenne del radiotelescopio canadese Chime che li hanno captati.

Segnali alieni? Non proprio. Per saperne di più askanews ha sentito il parere dell’astronoma Marta Burgay dell’Inaf (Istituto nazionale di Astrofisica) di Cagliari.

“I Fast radio bursts – ha spiegato la scienziata italiana – sono una nuova tipologia di sorgente astrofisica recentemente scoperta. Si presentano sotto forma di impulsi di onde radio rapidissimi, della durata di qualche millesimo di secondo che però trasportano tutta l’energia che il Sole trasmette in un solo giorno. Della settantina che conosciamo, ad oggi, solo 2 sono stati visti ripetersi e poi nulla più. La scoperta di questo lampo veloce che si ripete è molto importante perché non ne conosciamo ancora l’origine; sappiamo che provengono dal di fuori della galassia e moltissime ipotesi sono state fatte riguardo alla loro natura, alcune delle quali chiamano in causa anche civiltà ‘aliene’. Le teoria più accreditate, invece, vogliono che all’origine di questi strani segnali ci siano stelle di neutroni o buchi neri. Il fatto che questi segnali si ripetano dà la possibilità agli astronomi di andare a riosservarli per capire meglio le origini del fenomeno e cosa li produce”.