Cosmologia, IAU: legge di Hubble sia anche di Lemaitre

Per rendere onore al fisico belga che per primo la formulò

OTT 30, 2018 -

Roma, 30 ott. (askanews) – L’Unione Astronomica Internazionale si è espressa a favore del cambio di nome della legge alla base della cosmologia che descrive la velocità di espansione dell’Universo, conosciuta come legge di Hubble (dal nome dell’astrofisico statunitense Edwin Hubble)in legge di Hubble-Lemaitre in onore del fisico belga che per primo la formulò.

Dopo un periodo di consultazioni con la comunità astronomica – informa l’IAU – la risoluzione per suggerire di rinominare la legge di Hubble – che descrive l’effetto mediante il quale gli oggetti in un Universo in espansione si allontanano gli uni dagli altri con una velocità proporzionalmente correlata alla loro distanza – è stata presentata e discussa durante la 30° Assemblea Generale della IAU, tenutasi a Vienna (Austria) nell’agosto scorso. Tutti i membri individuali e Junior della IAU (11072 individui) sono stati invitati a partecipare a una votazione elettronica, che si è conclusa il 26 ottobre scorso. A votare sono stati in 4060 (37%), di questi il 78% si è espresso a favore del cambio di nome, il 20% contro e il 2% si è astenuto.

Alla luce dell’esito della consultazione, per riconoscere i contributi scientifici dell’astronomo belga Georges Lemaître alla teoria scientifica dell’espansione dell’Universo, e con il voto dei suoi membri, l’International Astronomical Union (IAU) ha deciso di raccomandare che la legge di Hubble venga ribattezzata legge di Hubble-Lemaître.

Un esito in buona parte scontato – osserva Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – già recepito anche da Wikipedia, e dovuto non solo a ragioni strettamente storico-scientifiche ma anche alla volontà di premiare l’incredibile modestia di uno scienziato che, rifiutando ogni forma di protagonismo, arrivò addirittura ad “autocensurarsi”. All’origine del mancato riconoscimento iniziale ci fu infatti una scelta dello stesso Lemaître: traducendo, nel 1931, il suo articolo in inglese, tralasciò deliberatamente i riferimenti al cosiddetto “parametro di Hubble”. “Questo perché, nel frattempo (nel 1929), – conclude Media Inaf – giungendo ad analoghe conclusioni, Hubble aveva appunto pubblicato un proprio articolo, rendendo così – secondo il disinteressatissimo Lemaître – non più attuali i risultati illustrati in francese nel lavoro del 1927. Chapeau!”.