Metrologia, nel 2019 rivoluzione nel sistema delle unità di misura

A Festival Scienza Genova l'Inrim su nuovo Sistema Internazionale

OTT 22, 2018 -

Roma, 22 ott. (askanews) – Ancora una manciata di mesi e il Sistema Internazionale delle unità di misura, il linguaggio comune e condiviso che rende affidabili e confrontabili tra loro le misurazioni eseguite in ogni parte del mondo, non sarà più lo stesso. Il 20 maggio 2019 entrerà in vigore il nuovo Sistema che vedrà la ridefinizione delle sette unità di base – metro, chilogrammo, secondo, ampere, kelvin, mole e candela – in termini di costanti fondamentali della fisica.

Una vera rivoluzione che sarà spiegata al pubblico presente al Festival della Scienza – in programma a Genova dal 25 ottobre al 4 novembre – dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), che in Italia assicura precisione e affidabilità a ogni misurazione. L’appuntamento è per lunedì 29 ottobre, alle 17, presso il Museo Diocesano, in via Reggio 20r, con la tavola rotonda “2019: un anno smisurato. Cambiano le unità di misura fondamentali”, in cui cinque ricercatori INRIM – Michela Sega, Luca Callegaro, Daniele Madonna Ripa, Enrico Massa e Marco Pisani – guideranno il pubblico alla scoperta della metrologia, della sua storia e delle sue prospettive future.

“Scopriremo com’è varia e avventurosa la storia della misurazione dagli albori della civiltà ai tempi moderni, dal proliferare di sistemi diversi, a seconda della geografia, all’esigenza di utilizzare ovunque le stesse unità di misura, dall’istituzione del sistema metrico decimale all’organizzarsi della metrologia come scienza coltivata all’interno di appositi centri di ricerca, coordinati da organismi internazionali. Vedremo – promette Federico Pedrocchi – come cambiano nei secoli i riferimenti per misurare: dapprima il corpo umano (da cui derivano unità di misura antropomorfe come il piede e il cubito) e gli oggetti d’uso comune (anfora, pertica…), poi le dimensioni della Terra, per arrivare a basarci sulle oscillazioni degli atomi e sulle leggi della fisica. Conosceremo curiosi strumenti e sistemi di misurazione di altre epoche o di altri paesi, capiremo perché è così importante avere unità di misura ‘uguali per tutti i popoli e per tutti i tempi’ e ci accorgeremo del contributo che le misure offrono alla conoscenza scientifica”.

“L’entrata in vigore del nuovo Sistema Internazionale delle unità di misura è prevista a partire dal prossimo 20 maggio, Giornata Mondiale della Metrologia. Il via libera sarà dato dalla Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure, che si riunisce dal 13 al 16 novembre 2018 a Parigi”, spiega Luca Callegaro. “L’innovazione consiste nella ridefinizione delle sette unità di base – metro, chilogrammo, secondo, ampere, kelvin, mole e candela – in termini di costanti fondamentali della fisica”.

I cambiamenti non sono del resto una novità per il Sistema Internazionale che, da sempre, è in costante evoluzione nell’intento di migliorare la nostra capacità di misurare, rispondendo così alle sollecitazioni che provengono soprattutto dalla ricerca scientifica e dall’innovazione tecnologica. “Nel 1960, data della sua nascita ufficiale, il SI contava solo tre unità di misura di base, le altre quattro sono state aggiunte in seguito. La mole, la cui introduzione risale al 1971, è stata l’ultima unità di base inserita. Alcune unità di misura hanno invece ricevuto nuove definizioni”, racconta Michela Sega. “E’ il caso del metro campione, oggi non più definito come la barra di platino-iridio che alcuni di noi ancora ricordano dai banchi di scuola, ma come distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un determinato intervallo di tempo”, prosegue Marco Pisani. “In questo modo l’unità di misura della lunghezza è già stata legata da tempo a una costante universale – la velocità della luce – e non è più basata su un campione materiale”.

Al momento alcune unità di base sono definite per mezzo di procedure complesse, altre, come il metro, si fondano già sulle costanti della fisica. Una, il chilogrammo, fa ancora riferimento a un manufatto, il famoso cilindro di platino-iridio, conservato a Parigi, presso l’Ufficio Internazionale dei Pesi e delle Misure, e noto anche come ‘Grand Kilo’. “Il chilogrammo di Parigi è emblematico di alcuni limiti dell’attuale SI: è un oggetto materiale e, come tale, non soddisfa alcuni requisiti fondamentali. Non è immutabile – risulta infatti essere dimagrito di 50 microgrammi nel corso della sua esistenza – e per riprodurlo occorre recarsi a Parigi”, fa notare Enrico Massa.

Il Sistema Internazionale non è insomma omogeneo. “Lo sarà da domani, grazie alla ridefinizione di tutte le unità di misura basata sulle costanti della fisica, con cui avremo la possibilità di innovare alcuni campioni di riferimento rendendoli fruibili e riproducibili ovunque. Dal 2019 le regole della natura diventano anche le regole per misurare. L’unico limite saranno la creatività e l’inventiva degli studiosi nel mettere in pratica le nuove definizioni, sfruttando al meglio l’evoluzione scientifica e tecnologica”, conclude Daniele Madonna Ripa.