Ricerca, al via sperimentazioni per paracadutismo Speed Skydiving

Al Poligono Salto di Quirra con Distretto aerospaziale Sardegna

SET 5, 2018 -

Roma, 5 set. (askanews) – Analizzare la postura degli atleti che praticano lo Speed Skydiving – disciplina del paracadutismo sportivo considerata lo sport non motorizzato più veloce al mondo – durante il lancio per identificare i parametri biomeccanici rilevanti ai fini della prestazione.

È l’obiettivo delle sperimentazioni che si svolgeranno al Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ) che ha messo a disposizione le proprie infrastrutture e mezzi sulla base del protocollo d’intesa di durata quinquennale per lo svolgimento di attività di studio, sviluppo e sperimentazione in campo spaziale e aerospaziale di tipo civile stipulato di recente tra il ministero della Difesa e il Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS). Le sperimentazioni coinvolgono la società Vitrociset SpA, l’Università di Cagliari-Dipartimento di Ingegneria meccanica Chimica e dei materiali, sotto il coordinamento di 3DAerospazio Srl, soci del DASS e la campionessa Mascia Ferri, unica donna al mondo a praticare Speed Skydiving a livello agonistico. Mascia Ferri quest’anno ha aperto la stagione in Portogallo con un nuovo record di 387,04 Km/h, ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati italiani nella categoria open e si è aggiudicata nuovamente il primo posto nella classifica mondiale Issa femminile.

L’abilità dell’atleta – informa una nota – che si lancia in caduta libera da 4.000 metri, viene misurata da due strumenti, posti ai lati del paracadute, in grado di rilevare la velocità massima e media. Per raggiungere l’obiettivo dell’esperimento, lo skydiver sarà dotato, in varie parti del corpo, di “marker” che riescano a identificare lo scostamento dei segmenti anatomici di arti superiori e inferiori.

“Questa sperimentazione – afferma il Generale di Brigata Aerea Giorgio Russo, Comandante del PISQ – esalta il ruolo duale del Poligono e in generale della Difesa, ovvero la capacità di operare a vantaggio sia del settore militare, sia di quello civile. Oggi, infatti, si rinnova lo spirito originario che nel 1956 portò alla fondazione del poligono stesso, per inserire l’Italia nella corsa allo Spazio che in quegli anni fecero di Perdasdefogu la culla della ricerca aerospaziale italiana”. “L’ipotesi che si vuole dimostrare – precisa il Comandante Antonio Depau di 3DAerospazio che ha consentito inoltre la messa a disposizione del velivolo utile per il lancio – è che sia possibile studiare l’aerodinamica che coinvolge lo skydiver nella fase di accelerazione a velocità comprese tra 400 e 600 km/h attraverso analisi applicate ai profili alari a forma variabile tipiche del mondo animale”.

“Grazie all’impiego di sensori multipli Ottici/RF del PISQ, allo stato dell’arte in termini di risoluzione, velocità di ripresa e portata, – aggiunge l’ing. Pandelli di Vitrociset – nonché di sofisticati sistemi di TV-tracker real time&image Analisi 3D in post processing, opportunamente configurati, calibrati e operati da personale tecnico di Vitrociset, sarà possibile il rilevamento preciso della velocità e dell’assetto degli skydivers”.

“Si tratta di un’altra importante occasione – precisa il presidente del DASS Giacomo Cao – di dimostrare le sinergie che si è in grado di mettere in campo a livello regionale e nazionale in questo interessante settore altamente competitivo per piter contribuire in misura sempre più rilevante alla già positiva percezione del contributo che l’aerospazio può dare alla Sardegna, consentendo al contempo l’attuazione di significativi investimenti finanziari e di capitale umano particolarmente qualificato”.