Scienza, da orologi atomici una chiave per comprendere l’universo

Dal 10 al 12 a Torino convegno europeo su misure tempo e frequenza

APR 6, 2018 -

Roma, 6 apr. (askanews) – Gli orologi atomici stanno agli orologi da polso come gli smartphone ai telefoni di casa degli anni cinquanta. Come i moderni cellulari servono a ben più che a telefonare, così gli orologi atomici non si limitano a scandire il tempo nella maniera più precisa possibile, ma costituiscono uno strumento di misura di eccezionale accuratezza, in grado di aprire nuovi orizzonti di indagine per la comprensione delle leggi fisiche che governano l’universo. Di questo, e non solo, discuteranno gli oltre 350 scienziati provenienti da tutto il mondo che, dal 10 al 12 aprile, si riuniranno a Torino, nella cornice del Museo Nazionale dell’Automobile, per partecipare al trentaduesimo European Frequency and Time Forum (EFTF), appuntamento annuale dedicato alla metrologia di tempo e frequenza. Ad organizzarlo è l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Politecnico di Torino, Leonardo – Finmeccanica e il Consorzio Top-IX.

“Gli studi che hanno condotto alla realizzazione dei cosiddetti orologi atomici, dispositivi che si basano sulle proprietà quantistiche degli atomi per definire la durata del secondo, l’unità di base del tempo, hanno ampliato le nostre conoscenze del mondo atomico. Ma ulteriori approfondimenti sono necessari per realizzare orologi ancora più precisi e accurati”, spiega Filippo Levi dell’Inrim, presidente del comitato organizzatore di EFTF 2018. “Grazie alla loro estrema sensibilità e accuratezza gli orologi atomici si sono inoltre rivelati indispensabili per verificare leggi fondamentali della fisica e misurare fenomeni relativistici”. Non è solo la ricerca fondamentale a trarre beneficio dall’utilizzo degli orologi atomici. “Telecomunicazioni, trasporti, transazioni di borsa, sistemi di navigazione e di localizzazione satellitare, geodesia, attività spaziali non possono prescindere dalla precisione assicurata dai più recenti sviluppi della metrologia di tempo e frequenza”, fa rilevare il ricercatore Inrim.

“Oggi stiamo assistendo ad un progressivo passaggio dall’utilizzo delle microonde a quello delle radiazioni ottiche, che permettono di realizzare dispositivi mille volte più precisi. Si tratta degli orologi ottici, candidati, in virtù delle loro prestazioni, a divenire i prossimi strumenti primari di misura del tempo al posto degli attuali orologi al cesio”, prosegue Filippo Levi. Al convegno si parla anche di collegamenti in fibra ottica. “Siamo abituati a pensare alla fibra come veicolo di trasmissione di informazioni digitali, ma un link ottico è anche in grado di trasportare luce laser continua, con cui è possibile trasmettere la frequenza e il tempo con estrema accuratezza. Questa versatilità della fibra ha permesso di realizzare una rete europea di laboratori in grado di eseguire confronti ed esperimenti di fisica di base e di offrire nuovi servizi all’industria”, racconta Davide Calonico, anche lui ricercatore all’Inrim e impegnato nell’organizzazione di EFTF. Non mancheranno anche interventi sulla metrologia di tempo al servizio dei sistemi di navigazione satellitare, come Galileo.