Ricerca, vincitore di ERC Grant rientra da estero e sceglie PoliTo

A Torino Francesco Andriulli con progetto magnetismo computazionale

NOV 8, 2017 -

Roma, 8 nov. (askanews) – A volte ritornano. Sono quei ricercatori italiani eccellenti, capaci di aggiudicarsi uno dei Grant assegnati dall’European Research Council per i loro progetti pionieristici che però portano avanti all’estero e che, magari dopo anni, trovano finalmente l’opportunità di rientrare nel nostro Paese per svolgere le loro ricerche. È il caso di Francesco P. Andriulli, vincitore di un ERC Consolidator Grant da 2 milioni di euro, dal 2010 docente in Francia, che ha scelto di condurre il suo progetto ERC “321-from Cubic To Linear complexity in computational electromagnetics” al Politecnico di Torino. Salgono così a 10 i progetti ERC condotti al PoliTo.

La scelta di Andriulli – sottolinea il Politecnico – è in controtendenza: il nostro Paese, infatti, ottiene ottimi risultati nell’assegnazione di riconoscimenti ERC, ma dei 644 grant assegnati nei primi 10 anni del programma a scienziati italiani ben 294 sono stati in realtà ottenuti da nostri compatrioti che lavorano all’estero. “L’acquisizione di finanziamenti ERC è un indice riconosciuto della qualità della ricerca di un’istituzione e testimonia un ambiente favorevole allo sviluppo di progetti innovativi e di frontiera; il rientro di un ricercatore di grande valore nel nostro Paese è sempre una vittoria per la ricerca italiana”, commenta il Rettore Marco Gilli. “Il nostro Ateneo – prosegue – non solo ha incrementato sensibilmente il numero di progetti ERC presentati internamente ma, negli ultimi anni, è riuscito ad attrarre ricercatori che, avendo vinto il riconoscimento ERC presso un’altra istituzione, scelgono di condurre la loro ricerca al Politecnico: senza dubbio si tratta di un risultato che qualifica ulteriormente il nostro Ateneo come una research university riconosciuta a livello internazionale ed è il risultato di politiche mirate volte a favorire la creazione di un ambiente di ricerca solido e internazionale”.

“Scelsi il Politecnico di Torino già come allievo ingegnere e ora sono lieto di potervi tornare da docente assieme alla mia ricerca. Il progetto ERC e le sfide che attendono me e la mia equipe non potranno che trarre beneficio dal dinamismo scientifico e dal prestigio di questo Ateneo”, commenta Francesco P. Andriulli, che dall’1 settembre scorso si è trasferito al Politecnico (dove si è laureato in Ingegneria Elettronica nel 2004) come Professore Ordinario di Campi Elettromagnetici (tra i più giovani d’Italia). E dove condurrà il suo progetto ERC “321” che si propone di semplificare la complessità dei modelli matematici nell’elettromagnetismo computazionale, con applicazioni in tutte quelle tecnologie che utilizzano i campi elettromagnetici.

L’obiettivo è di trovare la soluzione a un problema che la comunità scientifica dell’elettromagnetismo computazionale si pone da diversi anni: le tecnologie emergenti nell’ambito dell’ingegneria elettromagnetica divengono sempre più miniaturizzate e complesse, per cui emerge la necessità di applicare a questi nuovi oggetti modelli matematici che permettano di semplificare la fase di simulazione numerica. Il progetto ERC “321”, che si pone come ricerca multidisciplinare tra l’ingegneria avanzata, le matematiche e l’informatica ad alte prestazioni (high performance computing), si focalizza sullo studio di tecniche di calcolo altamente predittive per modellizzare e predire fenomeni elettromagnetici ad elevate dimensioni o grado di complessità. Questi modelli matematici si possono applicare a una grande varietà di tecnologie come, ad esempio, lo sviluppo di dispositivi di risonanza magnetica più precisi ed affidabili, a tecniche di imaging del cancro più avanzate e sicure o al neuroimaging in tempo reale – cioè la riproduzione dell’attività elettrica del cervello – per il trattamento dell’epilessia e lo sviluppo di interfacce cervello-macchina.

Francesco P. Andriulli, dopo la laurea al Politecnico ha proseguito i suoi studi negli Stati Uniti alla University of Illinois at Chicago per un Master of Science e alla University of Michigan at Ann Arbor per il dottorato (2008). La sua carriera di ricerca è proseguita in Francia all’École Nationale Supérieure Mines-Télécom Atlantique (IMT-Atlantique) dove è stato professore ordinario e presso il quale dirige il Computational Electromagnetics Research Laboratory (CERL). Le sue attività di ricerca si concentrano sull’elettromagnetismo computazionale e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. É autore di più di 40 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali e di 80 conference proceedings. Ha coordinato come Principal Investigator numerosi progetti scientifici nazionali e internazionali.