Antartide, quattro progetti per ricercatori Università di Siena

In sei alla stazione "Mario Zucchelli" per XXXIII campagna PNRA

NOV 7, 2017 -

Roma, 7 nov. (askanews) – Cinquanta progetti di ricerca su ecosistemi e clima, 210 tra tecnici e ricercatori nazionali e internazionali saranno i protagonisti della XXXIII Campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Tra loro, per lavorare a quattro progetti di studio in zoologia, ecotossicologia e geologia, ci saranno i ricercatori dell’Università di Siena Franco Talarico, Silvia Olmastroni, Antonio Carapelli, Lucia Burrini, Niccolò Fattorini ed Elisa Bergami. Alcuni sono in partenza già oggi, altri li seguiranno nelle prossime settimane.

Le ricerche – spiega l’ateneo senese – serviranno ad approfondire i comportamenti e gli adattamenti del pinguino di Adelia, una specie sentinella per il cambiamento climatico; a studiare come i minuscoli acari, collemboli e tardigradi, unici sopravvissuti alla deriva verso sud del continente antartico, sapranno sopravvivere all’innalzamento delle temperature previsto nei prossimi decenni; a valutare l’impatto delle nanoplastiche sul Krill. Inoltre, studi geologici serviranno a fornire una datazione alle faglie delle Montagne Transantartiche. I ricercatori, che afferiscono ai dipartimenti di Scienze della Vita, Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente e Museo Nazionale dell’Antartide, saranno al Polo Sud fino al mese di febbraio e si potrà seguire il loro lavoro attraverso blog e pagine Fb.

Il nuovo progetto biennale PenguinERA, coordinato da Silvia Olmastroni, Francesco Ferretti e Ilaria Corsi, servirà a valutare, con un approccio innovativo e multidisciplinare, la distribuzione e il comportamento dei pinguini di Adelia in relazione alla qualità dell’habitat, alle dimensioni delle colonie e all’evoluzione e adattamento ai processi ecologici anche in relazione all’aumento delle temperature, valutando alcuni aspetti chiave delle risposte bioecologiche e dei parametri genetici della specie. Durante la spedizione i ricercatori osserveranno le colonie dei pinguini nei pressi della Stazione Italiana Mario Zucchelli, sulla zona costiera che è di particolare interesse scientifico per la sua straordinaria biodiversità.

La ricerca sulle Montagne Transantartiche – lunghe circa 4000 Km, una delle catene montuose più estese del pianeta, le uniche che coesistono, da diverse decine di milioni di anni, con le calotte di ghiaccio più voluminose – punta a stabilire quando e come si sono sollevate. La ricerca sarà incentrata sulla datazione diretta delle faglie che bordano il fronte delle Montagne Transantartiche, con studi a carattere multidisciplinare. Il gruppo di spedizione del progetto di cui fa parte Franco Talarico dell’Università di Siena, insieme a colleghi delle università di Padova e Parma, esplorerà una regione ampia oltre 600 km per identificare, campionare e analizzare diversi siti chiave dove piani di faglia sono ben esposti e adatti ad essere datati.

Un numero limitato di specie di acari e collemboli vive in Antartide, frutto di una lunga storia evolutiva, indissolubilmente legata a quella del grande continente ghiacciato. Questi minuscoli insetti, grazie alla loro capacità evolutiva, sono le uniche specie sopravvissute al distacco dell’Antartide dal super continente Gondwana e alla sua deriva verso sud. Ora – spiega l’ateneo – i ricercatori vogliono valutare la capacità di resistenza di questi organismi all’innalzamento delle temperature previsto in conseguenza dei cambiamenti climatici, studiando quali geni vengono espressi dal genoma di organismi sentinella, come collemboli e tardigradi, in condizioni naturali e se sottoposti a stress termico. Gli studi in Antartide saranno condotti da Antonio Carapelli.

Infine, con il progetto internazionale “PLANET, Plastics in the Antartic Environment”, coordinato dalla professoressa Ilaria Corsi dell’Università di Siena e finanziato dal Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, si vuole valutare l’impatto delle microplastiche e delle nanoplastiche, minuscoli frammenti di plastica di dimensioni inferiori ad un micrometro, sull’ambiente antartico. Nell’ambito di questo progetto la dottoranda Elisa Bergami, ospite del British Antarctic Survey di Cambridge (UK), insieme ad un gruppo multidisciplinare ed internazionale di ricercatori, è in partenza per l’Antartide, per condurre una serie di esperimenti finalizzati alla valutazione degli effetti delle nanoplastiche su esemplari di krill (Euphausia superba), considerata una delle specie chiave alla base della rete trofica marina antartica.