Astrofisica, Alma rivela polvere fredda intorno a Proxima Centauri

Intorno alla stella potrebbe orbitare sistema planetario complesso

NOV 3, 2017 -

Roma, 3 nov. (askanews) – L’Osservatorio ALMA in Cile ha rivelato polvere intorno a Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema Solare. Le nuove osservazioni mostrano la luce diffusa dalla polvere fredda in una regione che si trova a una distanza da Proxima Centauri pari a una fino a quattro volte la distanza della Terra dal Sole. I dati – spiega l’European Southern Observatory in una nota – suggeriscono la presenza di una cintura di polvere ancora più fredda all’esterno e potrebbero indicare la presenza di un sistema planetario elaborato. Queste strutture sono simili alle fasce più grandi che si trovano nel Sistema Solare e si pensa siano fatte di particelle di rocce e ghiaccio che non sono riuscite a formare pianeti.

Proxima Centauri è la stella più vicina al Sole. È una nana rossa, debole, ad appena quattro anni luce da noi, nella costellazione australe del Centauro. Le orbita intorno il pianeta Proxima b, un mondo temperato di dimensioni simili alla Terra, scoperto nel 2016: il pianeta più vicino al Sistema Solare. Ma non c’è solo un singolo pianeta in questo sistema. Le nuove osservazioni di ALMA rivelano le emissioni di nuvole di polvere cosmica fredda che circonda la stella. L’autore principale dello studio, Guillem Anglada dell’Instituto de Astrofísica de Andalucía (CSIC), Granada, Spagna, spiega l’importanza di questa scoperta: “La polvere intorno a Proxima Centauri è importante perché, dopo la scoperta del pianeta di tipo terrestre Proxima b, è la prima indicazione della presenza, intorno alla stella più vicina al Sole, di un sistema planetario complesso e non di un singolo pianeta”.

Le fasce di polvere sono i resti di materia che non è riuscita a formare un corpo più grande come un pianeta. Le particelle di roccia e ghiaccio di queste fasce variano di dimensione dai grani di polvere più fini, più piccoli di un millimetro, fino a corpi asteroidali di molti chilometri di diametro. La polvere sembra raccolta in una fascia di qualche centinaio di chilometri da Proxima Centauri, con una massa totale di circa un centesimo della massa della Terra. Si stima che la cintura abbia una temperatura di circa -230 gradi C, fredda come quella della Fascia di Kuiper nella zona esterna del Sistema Solare.

Ci sono indicazioni nei dati di ALMA di un’altra fascia di polvere ancora più fredda, circa dieci volte più lontana. Se confermata, la natura della cintura esterna è interessante, dato l’ambiente così freddo, lontano da una stella più fredda e più debole del Sole. Entrambe le fasce sono più lontane da Proxima Centauri del pianeta Proxima b, che orbita a soli quattro milioni di chilometri dalla sua stella madre. Se confermata, la forma apparente della cintura esterna, molto debole, darebbe agli astronomi un mezzo per stimare l’inclinazione del sistema planetario di Proxima Centauri. Apparirebbe ellittica, infatti, a causa dell’inclinazione di quello si suppone essere un anello circolare. Questo a sua volta permetterebbe una miglior stima della massa del pianeta Proxima b, per ora nota solo come un limite inferiore. “Questo risultato – spiega Anglada – suggerisce che Proxima Centauri potrebbe avere un sistema multiplo di pianeti con una ricca storia di interazioni che hanno prodotto una fascia di polvere. Ulteriori studi potrebbero dare informazioni sull’ubicazione di pianeti aggiuntivi non ancora identificati”.

Il sistema planetario di Proxima Centauri è particolarmente interessante anche perché ci sono piani – il progetto Starshot – per una futura esplorazione diretta del sistema con microsonde guidate da vele a laser. La conoscenza della distribuzione della polvere nell’ambiente che circonda la stella è essenziale per pianificare la missione. Il coautore Pedro Amado, dell’Instituto de Astrofísica de Andalucía, spiega che questa osservazione è solo l’inizio: “Questi primi risultati mostrano che ALMA può rivelare le strutture di polvere in orbita intorno a Proxima. Ulteriori osservazioni potrebbero darci un quadro più dettagliato del sistema planetario di Proxima. In combinazione con lo studio del disco protoplanetario intorno a giovani stelle, saranno svelati molti dei dettagli dei processi che hanno portato alla formazione della Terra e del Sistema Solare circa 4600 milioni di anni fa. Quello che vediamo ora è solo l’antipasto rispetto a tutto ciò che verrà!”.