Astrofisica, nella Via Lattea ci sarebbero 100 mln di buchi neri

Lo sostiene un censimento di UC Irvine uscito su Mnras

AGO 10, 2017 -

Roma, 10 ago. (askanews) – “Con questa ricerca dimostriamo che ci sono più di 100 milioni di buchi neri nella nostra galassia”. Lo sostiene James Bullock dell’Università della California-Irvine (Uci), fra gli autori di uno studio pubblicato sull’ultimo numero di Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

La ricerca che ha portato a questo risultato, un vero e proprio censimento celeste – spiega Media Inaf, il notiziario dell’Istituto nazionale di Astrofisica -, ha avuto inizio più di un anno e mezzo fa, poco dopo la notizia della rivelazione, da parte degli interferometri Ligo, delle onde gravitazionali teorizzate da Einstein, cioè increspature nel continuum spazio-temporale create – in quel caso – dalla collisione fra due buchi neri lontanissimi, ognuno dei quali di dimensioni attorno alle 30 masse solari.

Secondo lo studio, i buchi neri stellari sono molto più numerosi di quanto stimato finora e dobbiamo attenderci anche molti altri eventi di fusione fra quelli di grande massa, come le coppie che hanno dato origine alle onde gravitazionali rivelate da Ligo.

Un risultato che non giunge del tutto a sorpresa. È dello scorso anno – ricorda ancora Media Inaf -, uno studio pubblicato su Nature, basato su modelli numerici d’evoluzione stellare, nel quale si anticipava la possibilità che le coppie di buchi neri destinate alla coalescenza, come quella che aveva prodotto le onde gravitazionali registrate dagli interferometri Ligo, non sarebbero rimaste le uniche.

“La rivelazione delle onde gravitazionali, confermando una previsione chiave della relatività generale di Einstein, è stato un colpaccio. Ma quando abbiamo considerato con più attenzione le sue implicazioni astrofisiche, la fusione di due buchi neri di circa 30 masse solari, siamo rimasti a dir poco sorpresi”, rivela Bullock, “e non abbiamo potuto fare a meno di chiederci quanti buchi neri di queste dimensioni ci siano, e quanto spesso finiscano per fondersi”.