Cnr: 80 anni fa la morte di Guglielmo Marconi

Il presidente Inguscio ricorda l'illustre predecessore

LUG 20, 2017 -

Roma, 20 lug. (askanews) – Quest’anno si celebra un doppio anniversario di Guglielmo Marconi: il 90nnale della presidenza del Consiglio nazionale delle ricerche, carica che ricoprì dal 1927 al 1937, e l’80nnale della sua morte che, avvenuta il 20 luglio 1937, interruppe anche il decennio presidenziale.

“La scomparsa prematura – ricorda il presidente del Cnr, Massimo Inguscio – non consentì a Marconi di partecipare all’inaugurazione della nuova sede centrale dell’Ente, nell’allora piazzale delle Scienze a Roma, la cui edificazione, realizzata sotto la sua presidenza, sancì la definitiva indipendenza dell’Ente dall’Accademia dei Lincei, dove era nato con Vito Volterra e fino ad allora vissuto. Al tempo stesso proprio la figura di Marconi, che presiedeva anche l’Accademia d’Italia, come il regime dell’epoca ribattezzò i Lincei, simboleggiava la vicinanza tra le due istituzioni”.

“La figura del premio Nobel Marconi è, a distanza di tempo, ancora pienamente attuale e strettamente connessa con le più moderne innovazioni – prosegue il presidente del Cnr -. Con le sue applicazioni della scoperta delle onde radio, Marconi aveva dato inizio alla scienza e alla tecnologia delle comunicazioni a distanza, quella del broadcasting e del wireless. Quello che lui realizzò allora con l’elettromagnetismo, noi oggi lo continuiamo a studiare e a fare con la luce, e proprio il Cnr, raccogliendo in qualche modo l’eredità del suo illustre presidente, in un’evidente continuità di intenti, sta lavorando per un internet del futuro molto più veloce e performante basato sulle tecnologie quantistiche. Se penso all’eredità dell’uomo, inventore, che a 21 anni con le sue mani ideò e costruì la prima radio, oggi è sempre più attuale nei grandi progetti che il Cnr sta sviluppando, dalla recente candidatura al Parlamento europeo, alla presenza del Commissario Carlos Moedas, sul ruolo italiano e dei ricercatori del Cnr per il Foresight e le soluzioni del futuro ai grandi bisogni dell’umanità, a cose molto più concrete e incredibili al tempo stesso, come la prima comunicazione sottomarina a fotoni in sicurezza tra la Sicilia e Malta”, sottolinea Inguscio.

L’ideale eredità tra l’inventore della telegrafia senza fili e il maggior ente di ricerca italiano assume un significato importante per l’intero sistema della ricerca in Italia: “Marconi fu tanto autorevole come scienziato quanto come organizzatore della ricerca – conclude il presidente del Cnr -. Ideò tra l’altro i vari Comitati, nei quali figuravano personaggi del calibro di Enrico Fermi: segretario del Comitato di fisica del Cnr quando lanciò l’idea del congresso internazionale di fisica nucleare nel 1931. Dunque, a distanza di 90 anni, Marconi resta per noi un grande esempio, l’immagine di un autodidatta che ebbe la capacità e la possibilità di ricercare e verificare le proprie intuizioni in totale libertà. Questo conferma quanto ancora oggi sia fondamentale investire nei giovani e nella loro libertà di ricerca”.