Spazio, la missione Lisa pronta per le onde gravitazionali

Via libera dell'Agenzia spaziale europea, lancio nel 2034

GIU 21, 2017 -

Roma, 21 giu. (askanews) – L’Agenzia spaziale europea ha confermato di credere nella missione Lisa (Laser Interferometer Space Antenna), che oggi è stata inserita nel programma scientifico dell’Esa, un passaggio cruciale per poter passare alla fase successiva in vista della costruzione vera e propria di questo osservatorio spaziale per il rilevamento delle onde gravitazionali e del lancio previsto nel 2034.

Le sonde – si legge su Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – lavoreranno insieme a una distanza di 2,5 milioni di chilometri l’una dall’altra, seguendo un’orbita attorno al Sole alla distanza di circa 50 milioni di chilometri dalla Terra, alla ricerca di increspature nel tessuto spazio-tempo provocate da oggetti celesti con una gravità molto forte, come coppie di buchi neri in via di coalescenza.

Il 4 gennaio scorso i ricercatori della collaborazione Ligo/Virgo hanno identificato, per la terza volta, una sorgente di onde gravitazionali generate dalla fusione di un sistema binario di buchi neri. Albert Einstein aveva predetto tutto questo più di 100 anni fa nella sua Teoria della Relatività Generale. Studiando le onde gravitazionali (soprattutto dallo spazio, come farà Lisa) gli scienziati potranno risolvere molti misteri a cui gli astronomi ancora non hanno dato risposta.

Ognuna delle tre sonde della missione Lisa conterrà due masse di prova, come quella che è attualmente operativa su Lisa Pathfinder, la sonda lanciata alla fine del 2015 per verificare la fattibilità tecnologica del rilevamento di onde gravitazionali nello spazio. Per rivelare eventuali segnali riconducibili alle onde gravitazionali, le masse di prova dovranno essere protette da qualsiasi possibile sorgente di disturbo durante il volo e dovranno essere isolate da tutte le forze esterne e interne tranne la gravità, un requisito fondamentale per misurare eventuali distorsioni causate dal passaggio di un’onda. Sarà proprio questa distorsione a modificare (anche se solo di pochi milionesemi di micron) il tessuto spazio-temporale e andrà rilevata con estrema precisione. A fine mese, la sonda pathfinder terminerà il suo lavoro.

A Madrid, il Science Program Committee dell’Esa – segnala ancora Media Inaf – ha anche approvato la partecipazione a Proba-3, una missione tecnologica per la validazione di tecnologie di satelliti in formazione di volo. In orbita terrestre, due satelliti separati da 150 metri e allineati verso il Sole creeranno, per qualche ora ad ogni orbita, delle eclissi artificiali. Queste permetteranno per la prima volta osservazioni dallo spazio della corona solare ottenibili da terra solamente per pochi minuti, durante le rare eclissi naturali. L’Istituto nazionale di astrofisica sarà responsabile dell’innovativo sistema di metrologia per la formazione di volo del coronografo ed effettuerà la calibrazione di quest’ultimo. Il lancio è previsto nel 2018.