Cnr, celebrati 90 anni Biblioteca centrale Guglielmo Marconi

Ricordando il suo storico presidente con la figlia Maria Elettra

MAG 24, 2017 -

Roma, 24 mag. (askanews) – La Biblioteca centrale del Consiglio nazionale delle ricerche compie 90 anni. L’evento è stato festeggiato oggi alla presenza di Maria Elettra, figlia di Guglielmo Marconi, l’allora presidente al quale la Biblioteca è dedicata. Si sono così idealmente aperte le celebrazioni di un anno che può definirsi marconiano a tutti gli effetti, considerando i due prossimi anniversari che cadranno il 20 luglio, per l’80nnale della morte, e il 2 settembre, con il 90nnale della presidenza del Cnr.

La Biblioteca centrale ‘G. Marconi’ fu istituita il 24 maggio 1927, a seguito dell’attribuzione al Cnr del deposito legale delle pubblicazioni tecnico-scientifiche prodotte in Italia, tanto da ottenere il titolo di ‘Biblioteca nazionale della scienza e della tecnica’. Per celebrarla è stato organizzato un convegno cui – con il presidente del Cnr, Massimo Inguscio – hanno partecipato il direttore della Biblioteca, Alberto De Rosa, gli onorevoli Marco di Lello e Luigi Dallai, studiosi ed esperti.

“È per me un’emozione e una gioia essere qui, insieme al presidente Inguscio, al Cnr al quale mio padre era tanto legato”, ha detto Elettra Marconi. “Sono fiera di essere la figlia dell’uomo che a 21 anni aveva già inventato la radio, un uomo di intelligenza ed entusiasmo straordinari. Era impossibile fermarlo. Me lo ricordo chiuso nella cabina della nave che porta il mio nome, intento nei suoi esperimenti con la radio e ogni tanto chiamava me e mia madre Cristina per farci sentire le voci dal mondo. Per noi tutto quello che ci mostrava e spiegava era magico. Potevo chiedergli qualsiasi cosa, mi rispondeva come fossi un’adulta, così come incoraggiava sempre i giovani, per i quali aveva un’autentica passione. Per questo vorrei che il palazzo che lui mi ha lasciato, a Bologna, diventasse un centro internazionale di studi scientifici per i giovani di tutto il mondo. La radio è soprattutto questo, un mezzo che consente a chi è lontano di entrare in comunicazione, creando amicizia tra persone, culture e popoli diversi”.

La figura del premio Nobel come modello per i giovani è stata rievocata anche dal presidente del Cnr. “Uomo dotato di grande curiosità e di senso pratico, Marconi dimostra come non ci sia differenza tra la ricerca di base e quella applicativa e come ai ricercatori sia richiesta soprattutto immaginazione, fantasia, capacità di rischiare e mettersi in gioco. Per questo dobbiamo investire soprattutto sui giovani, che non hanno preconcetti e stratificazioni mentali e possono spaziare più liberamente nell’ignoto, sempre tenendo presenti i progressi ottenuti del passato quali quelli, straordinari, di Marconi. Il Cnr è degno erede del presidente che stiamo celebrando perché contribuisce a far avanzare una conoscenza senza barriere disciplinari o nazionali. Le difficoltà ci sono, oggi come ieri, lo stesso Marconi lamentava la scarsità di finanziamenti al governo dell’epoca – ha concluso Inguscio – ma dobbiamo batterci per far comprendere che la spesa per la ricerca è in realtà un investimento nel futuro”.