Astronomia, Inaf: al via lavori su cuore del supertelescopio E-ELT

Firmato il contratto per la sala di integrazione del sistema Maory

MAR 23, 2017 -

Roma, 23 mar. (askanews) – È stato siglato oggi, presso una delle Strutture dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, lo Iasf di Bologna, il contratto di appalto relativo alla progettazione esecutiva e lavori per la realizzazione della sala di integrazione di Maory, il sistema di ottica adattiva che costituirà cuore del grande telescopio europeo E-Elt, in costruzione sulle Ande cilene. Il contratto è stato firmato dal direttore dell’Inaf-Iasf di Bologna Giuseppe Malaguti con la Società Thermofrigor Sud (Napoli) ed ha avuto a base di gara il progetto definitivo realizzato dal raggruppamento temporaneo costituito da Studio Tecnico Pentium Associati e Studio di Ingegneria Bolli (Arezzo).

I lavori – spiega l’Inaf – trasformeranno un locale di grandi dimensioni (m 18 x 12 x 12), già esistente all’interno della struttura di Bologna, per adeguarlo ai requisiti ambientali, climatici, funzionali e infrastrutturali, necessari per le attività di assemblaggio, integrazione e verifica di Maory, uno strumento di grandi dimensioni, avendo una struttura approssimativamente cubica con uno spigolo di oltre 8 metri. Una volta completato, Maory da qui sarà successivamente spedito in Cile per essere installato su quello che sarà il più grande telescopio ottico e nel vicino infrarosso mai costruito.

MAORY (Multi-conjugate Adaptive Optics RelaY) è uno degli strumenti di prima luce di E-ELT (European Extremely Large Telescope), il telescopio da 39 metri di apertura che ESO (European Southern Observatory) sta costruendo sul Cerro Armazones. La progettazione e realizzazione di Maory è stata assegnata all’Inaf dall’Eso attraverso un finanziamento di 18,5 milioni di euro preso in carico da un’altra delle strutture Inaf bolognesi, l’Osservatorio Astronomico di Bologna, che ha elaborato il progetto e ne curerà la realizzazione insieme all’Inaf Iasf Bologna e agli Osservatori Inaf di Arcetri, Brera, Capodimonte e Padova.

“È con grande soddisfazione che assistiamo all’impegno congiunto delle nostre Strutture nella realizzazione di Maory, uno dei fiori all’occhiello della partecipazione a E-ELT dell’Italia e in particolare dell’Inaf, che è l’Ente italiano alla guida del progetto”, ha commentato Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Grazie a MAORY, gli strumenti per le osservazioni nel vicino infrarosso di E-ELT (primo fra tutti MICADO, la fotocamera di prima generazione di E-ELT) potranno avvalersi dell’ottica adattiva multi-coniugata con “stelle-guida” artificiali generate da fasci laser. Analizzando accuratamente la luce proveniente da sei stelle-guida laser e da tre stelle-guida naturali, Maory è in grado di calcolare l’esatta conformazione che devono assumere gli specchi adattivi situati lungo il percorso ottico fra l’oggetto celeste osservato e gli strumenti scientifici. Mediante questi dispositivi – particolari specchi dalla superficie deformabile – è possibile compensare in tempo reale i disturbi dovuti a fenomeni quali la turbolenza atmosferica e l’effetto del vento sul telescopio, che altrimenti degraderebbero la qualità dell’immagine limitando fortemente le prestazioni di E-ELT e dei suoi strumenti scientifici.