Battiston: a ministeriale Esa Italia porterà visione lungo respiro

Il presidente dell'Asi illustra su AirPress le priorità nazionali

NOV 29, 2016 -

Roma, 29 nov. (askanews) – La space economy ha acquistato una grande importanza nel determinare le decisioni delle politiche spaziali dei diversi Paesi e la prossima ministeriale dell’Agenzia spaziale europea – che si terrà a Lucerna l’1 e il 2 dicembre – arriva in un momento molto importante e delicato per il sistema spaziale europeo e italiano. Prende avvio da qui l’intervento del presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston per illustrare – sulle pagine della rivista AirPress – le posizioni e gli interessi che l’Italia sosterrà in quella sede.

“Le attività spaziali – siano esse di ricerca o con scopi direttamente commerciali – sempre di più determinano ricadute notevoli sui Paesi che vi investono le loro risorse finanziarie; si tratta – scrive – di investimenti utili a mantenere e rafforzare, oltre alla superiorità tecnologica, la capacità di sviluppare applicazioni e prodotti in grado di influire in modo pregnante sulle nostre società”. Il 2016 è stato un anno di conquiste importanti: “l’arrivo nell’orbita di Giove di Juno, la missione Nasa con un’importante partecipazione dell’Asi; o ExoMars, che, nonostante il test di discesa Schiaparelli sia finito in modo tutt’altro che soft, consente all’Esa di avere un satellite nell’orbita di Marte che trasmette tanti e utilissimi dati; e poi il successo di Vega, il lanciatore europeo progettato e sviluppato in Italia, entrato a pieno titolo nella space economy, portando in orbita quattro satelliti di Terra Bella di Google e il satellite istituzionale peruviano, Perusat”. E proprio la space economy porta a rafforzare “alcune priorità nazionali derivanti da esigenze strategiche, industriali e infrastrutturali, vista la capacità del sistema-spazio di essere l’abilitatore dei sistemi terrestri”.

Priorità che, oltre al Vega, comprendono ad esempio “la definizione di un piano chiaro ed efficiente per ExoMars 2020; o la missione di Osservazione della Terra Flex (Fluorescence explorer), dove l’Agenzia spaziale europea ha firmato un contratto da 74 milioni con Leonardo-Finmeccanica; un progetto scientificamente valido ed economicamente sostenibile per il futuro della Stazione spaziale internazionale, dove l’Italia ha già fatto valere la sua capacità manifatturiera di alto livello con la realizzazione di quasi il 50% dei moduli abitabili e della cupola da parte di Thales Alenia Space (joint venture tra Leonardo e Thales) con un volume di affari prodotto da contratti in essere di circa un miliardo di euro tra il 2001 e il 2019; oppure il programma per la realizzazione di un telescopio di nuova generazione, per identificare in modo automatico nuovi possibili oggetti pericolosi (Neo – Near Earth objects, oggetti vicini alla Terra)”.

Alla ministeriale Esa l’Italia promuoverà “una visione di lungo respiro dell’eccellenza della filiera industriale italiana nel quadro della scienza e della capacita spaziale europea. Si tratta – rimarca Battiston – della spinta per l’innovazione e la competizione che i 22 Paesi dell’Esa devono necessariamente raccogliere, per confrontarsi con i programmi marziani visionari di SpaceX, o con le mega costellazioni fatte da centinaia di satelliti di piccola taglia per l’osservazione della Terra. Un confronto, quello che si terrà alla ministeriale Esa, dove terremo al centro la grande capacità e il forte radicamento della industria spaziale nazionale”.