Exomars, focus sulla trivella marziana made in Leonardo

Guardando alla missione 2020

OTT 19, 2016 -

Roma, 19 ott. (askanews) – Se cresce l’attesa per la discesa ormai prossima di Schiaparelli, lo scenario operativo della missione ExoMars guarda già al 2020, e prevede l’acquisizione di campioni di suolo marziano fino a una profondità di 2 metri e la loro analisi a bordo attraverso speciali tecniche spettrometriche sia nel campo del visibile che dell’infrarosso. La durata della missione ExoMars 2020 sarà di oltre 200 giorni nel corso dei quali si prevede una raccolta di circa 20 campioni di roccia.

Leonardo-Finmeccanica ha la responsabilità dello sviluppo, produzione e integrazione dello strumento che effettuerà tali prelievi, il cosiddetto “drill” (chiamato spesso anche trapano, o trivella). Il drill potrà raccogliere campioni di materiale che saranno poi distribuiti ad un container apposito; successivamente trasportati all’interno del laboratorio analitico del Rover stesso e destinati agli appositi strumenti scientifici, saranno esaminati nel dettaglio.

La trivella di ExoMars è un vero gioiello tecnologico. Ha una potenza di 80 watt (un quinto rispetto ai trapani che usiamo a casa) ed è pronta a lavorare in condizioni estreme, con una temperatura di 80 gradi sotto zero e una pressione di 5-10 millibar: facendo 80 giri al minuto con una spinta costante pari a 40-50 chili, perforerà il suolo con una punta in diamante policristallino che genererà un buco di 25 millimetri di diametro.

In questo suo delicato compito di perforazione del suolo e collezione di campioni di materiale, il drill sarà coadiuvato da un altro strumento di Leonardo: Ma_Miss, uno spettrometro ad infrarossi miniaturizzato che, opportunamente inserito all’interno del drill, fornirà agli scienziati informazioni sull’ambiente da cui i campioni saranno prelevati.