Droni, tra rischi e vantaggi. Saranno più di 4,7 mln nel 2020

Il Rapporto sul settore di Allianz Global Corporate & Specialty

SET 13, 2016 -

Roma, 13 set. (askanews) – Affolleranno sempre di più i nostri cieli, prestandosi ai più diversi utilizzi e sollevando però anche preoccupazioni in termini di sicurezza. I droni – o APR, aeromobili a pilotaggio remoto – fanno ormai parte del paesaggio che ci circonda, visto il loro utilizzo crescente e diversificato: ispezioni industriali, foto aeree, controllo delle frontiere, consegne di emergenza, verifica delle coltivazioni e altro ancora. E il loro numero è destinato a crescere in modo esponenziale. La Federal Aviation Administration prevede che entro la fine di quest’anno negli Usa si conteranno 600mila droni impiegati per fini commerciali (3 volte il numero degli aeromobili con equipaggio registrati oggi) e 1,9 mln di droni per uso ricreativo.

Globalmente, le stime per il 2020 parlano di 4,7 mln di APR e di una crescita del mercato delle applicazioni commerciali della tecnologia dei droni da 2 a 127 miliardi di dollari. Una crescita a cui si accompagna un aumento dei rischi legati al loro utilizzo. Per garantire la sicurezza dei servizi degli APR – si sottolinea nel nuovo rapporto “Rise of the Drones: Managing the Unique Risks Associated with Unmanned Aircraft Systems” della sezione aviazione di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) – sono necessarie la sistematica registrazione di questi aeromobili, assieme ad una solida educazione e formazione degli operatori.

“Nel prossimo decennio gli APR ad uso commerciale aumenteranno notevolmente poiché sono in grado di effettuare varie operazioni, sia semplici che pericolose”, spiega Thomas Kriesmann, Senior Underwriter General Aviation di AGCS. Di conseguenza, si prevede una diminuzione degli infortuni sul lavoro, come la caduta di operai dal tetto durante le ispezioni edili, e il relativo calo degli indennizzi ai lavoratori. Gli utilizzi futuri previsti comprendono la consegna di sangue e vaccini in luoghi remoti dell’Africa, lo spegnimento di incendi, la disinfestazione, ma anche la consegna di pizza e caffè.

Anche gli assicuratori utilizzano sempre più i droni, per rendere più semplice e sicura la valutazione dei rischi di costruzione o dei progetti infrastrutturali. Inoltre, anche la gestione degli indennizzi può essere resa più rapida ed efficace utilizzando i droni per verificare i danni dopo grandi catastrofi. Ad esempio, – ricorda Allianz – quando lo scorso anno alcune aree di Tientsin, in Cina, furono rese inaccessibili da gravi esplosioni, le immagini ad alta definizione riprese dai droni dopo gli scoppi furono confrontate con foto antecedenti all’evento per determinare quanti veicoli fossero stati distrutti.

Sul fronte della sicurezza, a preoccupare sono soprattutto le collisioni in volo e la perdita di controllo. Una collisione in volo potrebbe verificarsi qualora il pilota non riesca a vedere e quindi ad evitare in tempo gli altri velivoli, in particolare quelli che solitamente volano sotto i 150 metri. Lo scorso anno, i rapporti relativi agli avvistamenti di droni da parte di piloti, cittadini e forze dell’ordine sono quintuplicati negli Usa, mentre in altre parti del mondo, come in Cina, a Dubai e nel Regno Unito, vi sono stati alcuni rischi di collisioni. La perdita di controllo, invece, può avvenire se si verifica un guasto nel sistema o se il drone vola oltre la portata del segnale. AGCS prevede un rischio maggiore di perdita di controllo dovuta a interferenze di frequenza e ad altri fattori.

Ad esempio, se un pilota perde il controllo di un drone durante l’ispezione ad un edificio, può provocare una responsabilità totale che può superare facilmente i 5 milioni di dollari nel caso in cui il drone precipiti su un camion o all’interno di un negozio. Anche un piccolo drone può causare da solo un danno da 10 milioni di dollari se entra in contatto con il motore di un aereo. Un altro pericolo emergente – avverte Allianz – è la potenziale minaccia terroristica che potrebbe provenire da droni che mirano ad infrastrutture sensibili come impianti nucleari o a eventi dal vivo. Altri possibili scenari includono gli hacker che prendono il controllo di un volo aereo, provocando uno scontro, oppure che interferiscono con il segnale radio per trasmettere dati registrati importanti dall’aereo ad un’altra stazione di controllo (“spoofing”).

Servono allora standard e normative coerenti che guidino l’utilizzo sicuro degli APR nel mondo e una formazione adeguata dal momento che l’inesperienza dei piloti è una causa principale della perdita delle attività. La formazione – sottolinea Allianz – dovrebbe includere lo studio della meteorologia, delle istruzioni di emergenza, delle leggi sul traffico aereo,la manutenzione del sistema, il calcolo del tempo di volo e l’ uso delle immagini della videocamera a bordo. In molti Paesi del mondo poi la registrazione dei droni non è obbligatoria, il che permette l’anonimato dell’utente in caso di incidente. “Tuttavia, in futuro, l’identificazione del drone e del suo operatore saranno essenziali per garantire una responsabilità adeguata”, afferma Kriesmann. “Prima o poi si renderanno necessari schemi di registrazione simili a quelli delle auto”.

Ad essere esposti ai rischi sono i produttori, i proprietari e gli operatori di droni, ma anche le aziende che vendono e operano con gli APR. La cosiddetta assicurazione sui droni è un’area in rapida crescita nel settore assicurativo, e offre varie coperture a seconda dell’utilizzo che se ne fa. “La maggior parte degli operatori commerciali di APR richiedono almeno 1 milione di dollari di copertura assicurativa per proteggersi dalle esposizioni ai rischi”, spiega James Van Meter, un Aviation Practice Leader di AGCS. Se si realizzassero le previsioni di crescita per il settore commerciale, negli Usa, entro la fine del 2020, il mercato assicurativo dei droni potrebbe valere oltre 500 milioni di dollari e, a livello mondiale, il suo valore si avvicinerebbe ad 1 miliardo di dollari.