Arriva in Italia il nuovo supercomputer Watson, ecco come lavora

Modi "umani" sviluppati con 1.000 diverse tecniche algoritmiche

APR 1, 2016 -

Roma, 1 apr. (askanews) – Ormai ha anche il passaporto italiano ed è quindi ora di imparare a conoscerlo meglio: con l’accordo firmato a Boston ieri tra IBM e il presidente del consiglio Matteo Renzi, che con un investimento fino a 150 milioni di dollari farà sorgere nell’area di Expo il centro europeo di Watson Health per lo sviluppo di soluzioni cognitive applicate alla sanità, all’health science e in futuro alla PA, approda nel nostro paese uno dei sicuri protagonisti dell’intelligenza, artificiale ma dai modi e percorsi cognitivi sempre più “umani”. Watson, appunto.

Ma chi è Watson? E’ il nuovo supercomputer che prende il nome dal fondatore di IBM. È stato sviluppato da un team IBM deciso a vincere una grande sfida: costruire un sistema in grado di competere con la capacità, squisitamente umana, di rispondere con sicurezza, velocità e precisione a domande formulate in linguaggio naturale, cioè la lingua parlata, ricca di sfumature, modi di dire e metafore.

Per Watson sono state sviluppate oltre 1.000 tecniche algoritmiche per la raccolta e la valutazione di dati strutturati e non. E per provare le sue capacità, Watson è stato allenato per partecipare contro concorrenti umani a Jeopardy!, il più popolare quiz TV americano. In un primo momento Watson ha impiegato due ore per rispondere a una sola domanda di Jeopardy!. Allora gli esperti di IBM lo hanno potenziato affiancandolo con una imponente piattaforma di sistemi POWER7, gli stessi sistemi ad alte prestazioni utilizzati dai clienti di IBM. Durante i tre giorni di gara, Watson è stato così capace di battere sul tempo Brad Rutter e Ken Jennings i campioni storici di Jeopardy! e vincere.

Watson dunque costituisce un traguardo fondamentale per l’intelligenza artificiale, certo. Ma il fatto importante non è certo la sua vittoria in un quiz TV. Watson dimostra infatti, come ricorda IBM, che il progresso nell’analisi avanzata può applicarsi a problemi reali. La sua capacità di comprendere il senso e il contesto del linguaggio, di dare in pochi secondi risposte a domande estremamente complesse, apre un nuovo capitolo nel rapporto tra uomo e macchina, tra IT e business.

Ecco dunque le soluzioni che, utilizzando le stesse tecnologie usate per Watson, potranno cambiare il mondo del business e la società. Aiutare i medici a fare diagnosi più rapidamente, le aziende a capire sempre meglio le esigenze dei clienti e a lavorare in modo più strategico ed efficiente, le pubbliche amministrazioni a fornire servizi migliori e maggiore sicurezza.