Nasa, da rover Curiosity tracce di crosta continentale marziana

Nel cratere Gale, è molto simile a quella terrestre

LUG 15, 2015 -

Roma, 15 lug. (askanews) – Lo strumento laser ChemCam montato sul rover Nasa Curiosity, in missione sul Pianeta Rosso, ha individuato presso il cratere Gale di Marte tracce di formazioni rocciose primitive appartenenti a una potenziale “crosta continentale” marziana, che presenta punti in comune con formazioni trovate sulla Terra.

Sul nostro pianeta, con il termine crosta continentale ci si riferisce a quella parte di crosta terrestre posta al di sotto delle aree continentali e di alcune aree limitate e poco profonde coperte da acque. La crosta continentale si differenzia dalla crosta oceanica e dal mantello sia per proprietà fisiche che per composizione chimica.

Queste distinzioni potrebbero valere anche per Marte e, se confermata, la scoperta di una crosta continentale simile a quella del nostro pianeta potrebbe rivelarsi importantissima dal punto di vista geologico. E non solo, come sottolinea Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica.

“Lungo il percorso fatto dal rover abbiamo notato delle formazioni rocciose che presentavano evidenti cristalli luminosi – spiega Roger Wiens del Los Alamos National Laboratory e fra i responsabili dello strumento ChemCam -. Si tratta di cristalli di colore chiaro e a bassa densità, abbondanti nelle rocce ignee che costituiscono le placche continentali terrestri”.

Marte è stato visto fino a oggi come un pianeta quasi interamente basaltico, con rocce scure e dense, simili a quelle che formano la crosta oceanica terrestre. Anche se non mancano le ipotesi alternative. I reperti individuati nel cratere Gale contengono frammenti di rocce ignee risalenti a 4 miliardi di anni fa. Secondo gli scienziati francesi e statunitensi che si sono occupati di analizzare chimicamente 22 di questi frammenti, si tratta di rocce ricche di feldspati, con qualche traccia di quarzo, decisamente simili ai graniti che compongono la crosta continentale terrestre.

I risultati dello studio, appena pubblicati su Nature Geoscience, suggeriscono che il cratere Gale, scavato circa 3,6 miliardi di anni fa sulla superficie marziana, possa essere una finestra sulla crosta primitiva del Pianeta Rosso.