Che cosa è successo alla Camera sulle mozioni per l’invio delle armi a Kiev

Approvato la mozione di maggioranza, quella del Pd e quella di Iv e Azione ad eccezione del primo capoverso. Respinta quela M5s

NOV 30, 2022 -

Milano, 30 nov. (askanews) – La Camera ha approvato la mozione di maggioranza sull’Ucraina, su cui il governo ha dato parere favorevole, quella del Pd e quella di Iv e Azione ad eccezione del primo capoverso a favore dell’invio di armi all’Ucraina, su cui il governo si era rimesso all’Aula. Respinta la mozione M5s, con 193 voti contrari, 46 voti favorevoli e 75 astenuti. Respinta anche la mozione di AVS, con 256 voti contrari, favorevoli 54, un solo astenuto. Con un gioco di astensioni e di votazioni per parti separate la Camera ha approvato interamente la mozione della maggioranza e quella del Pd, mentre ha approvato solo in parte la mozione del Terzo polo, lasciando fuori la parte relativa all’invio di armi. Il governo non ha infatti accolto l’appello del Terzo polo a dare parere favorevole alla loro mozione e a quella del Pd: la maggioranza si è dunque astenuta sulle due mozioni, così come si è astenuto il Pd sulla mozione di maggioranza e su quella del Terzo polo. Solo Iv-Azione e Più Europa hanno votato a favore di tutte le tre mozioni che facevano riferimento al sostegno militare a Kiev. Il risultato è stato che i voti favorevoli del Terzo polo non sono stati sufficienti a superare quelli contrari di M5s e Avs nella votazione del capoverso sull’invio di armi. Il maggiore consenso si è registrato sul dispositivo della mozione di maggioranza ad eccezione dei punti 3, 5, 6, 7 e 8. Con 241 voti favorevoli, la Camera ha dunque impegnato il governo a promuovere iniziative per negoziati di pace “giusta e sostenibile”, a promuovere il rilancio dell’Onu, a favorire il rispetto dell’accordo sul grano, a lavorare per l’esercito Ue. Gli altri impegni (il 3, 5, 6, 7 e 8) e le premesse sono stati invece approvati con meno di 200 voti favorevoli: riguardavano il sostegno sulle infrastrutture ucraine, la proroga dell’invio di armi per tutto il 2023, l’implementazione della Bussola Strategica in ambito Nato, l’aumento al 2% del Pil delle spese militari, il modo con cui affrontare la crisi energetica. La mozione del Pd è invece passata grazie all’astensione della maggioranza e al sostegno di Terzo Polo e Più Europa, e su alcune parti anche con i voti delle altre opposizioni: la gran parte del dispositivo infatti non ha visto alcun contrario e 140 voti favorevoli. Rea/Int14