Bonaccini: su fondi Covid Emilia Romagna non arretra un millimetro

Aspettiamo da Stato 1 miliardo di spese non coperte

NOV 28, 2022 -

Bologna, 28 nov. (askanews) – Nell’ultimo triennio, cioè nel periodo della pandemia, “lo Stato non ha ancora pagato 1 miliardo di euro di spese” che l’Emilia-Romagna ha sostenuto per la sanità. Cifre che continuano a crescere e a mettere in ginocchio le aziende sanitarie e gli ospedali che si trovano a pagare bollette energetiche alle stelle. “C’è in gioco la sanità pubblica” che qualcuno vorrebbe commissariare, ma “vi assicuro che in disavanzo noi non ci andremo mai” e che su questo “non arretreremo di un millimetro”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini, al convegno “Innovazione e prossimità: il futuro della sanità e dei servizi socio-sanitari” organizzato a Bologna da Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna. “C’è in gioco la sanità pubblica – ha spiegato Bonaccini -. E solo un’alleanza tra i sistemi come il nostro, tra sindacato e territorio, può vincere insieme questa battaglia. Noi dobbiamo stanare il governo su una contraddizione di fondo: per la natura politica del governo democraticamente e legittimamente eletto dai cittadini, prevarrà la destra sociale che con una cultura molto diversa dalla mia può avere cura per una sanità forte o quella liberista che pensa che ad un certo punto siano meglio il privato e il mercato. Vogliamo fare una battaglia aperta e a muso duro. Perché in Emilia-Romagna quello alla salute è un valore irrinunciabile, anzi per la nostra storia lo definirei un tratto identitario”. Nel suo intervento il governatore ha elencato i temi “più caldi” sui quali la sanità emiliano-romagnola si sta scontrando. Prima di tutto i mancati trasferimenti da parte del governo centrale rispetto a quanto anticipato per far fronte all’emergenza Covid. “Abbiamo un miliardo di euro di spese non coperte dallo Stato nel triennio – ha spiegato Bonaccini -. Per noi è inconcepibile mettere in disavanzo la sanità e finché sarò presidente in Emilia-Romagna in disavanzo non ci andrà mai. Non vogliamo commissariamento che sarebbe ben curioso dal momento che a fronte delle risorse che lo Stato non ci concede andasse in disavanzo una sanità che pochi mesi fa il governo ha definito come la ‘sanità pubblica di riferimento’ anche per le altre regioni”. Inoltre “qui non aumenteremo di un solo centesimo le tasse né per le imprese né per i cittadini”. Nonostante le difficoltà economiche “non arretreremo di un millimetro su sanità e scuola pubblica. Siamo tra le tre Regioni meno indebitate d’Italia – ha aggiunto il presidente -. Quest’anno spendiamo per esempio 250 milioni di euro in più solo di spese energetiche per le strutture pubbliche. Abbiamo bisogno tra spese Covid e energetiche che ci venga consegnato quello che abbiamo effettivamente speso. Perché noi vogliamo continuare a investire sulla sanità”.